2 maggio 2023 ore: 14:38
Salute

Milano, psichiatri in Piazza della Scala per la collega uccisa

Si terrà domani alle 20 la fiaccolata indetta in contemporanea in diverse altre città d'Italia in ricordo di Barbara Capovani, la medico psichiatra uccisa a Pisa. Sip e l'Ordine dei medici chiedono presidi di sicurezza negli ospedali e nelle strutture

MILANO - Si terrà domani alle 20 in Piazza della Scala a Milano la fiaccolata indetta in contemporanea in diverse altre città d'Italia (Pisa, Napoli, Bari, Roma, Bologna, Cagliari, Ragusa, Torino, Palermo, Teramo, Genova e altre) in ricordo di Barbara Capovani, la medico psichiatra uccisa a Pisa.

"Serve una riflessione tra forze politiche, professionisti della salute, operatori della salute mentale, magistratura, agenzie deputate alla sicurezza dei cittadini e società civile tesa a migliorare le condizioni in cui i professionisti lavorano ogni giorni in Italia", dice Giovanni Migliarese, direttore di una struttura complessa di Psichiatria di Asst Pavia e segretario della sezione lombarda della Società Italiana di Psichiatra.

"Questa è una manifestazione nata spontaneamente- sottolinea Paola Landi, psichiatra di ASST Fatebenefratelli-Sacco e socia della Società Italiana di Psichiatra -. per commemorare una collega che molti di noi conoscevano per illuminare un tema che necessita di essere posto con forza tra le priorità cliniche e organizzative, quello della sicurezza sul lavoro per gli operatori della salute mentale".

"È incredibile che si debba partire da un fatto così drammatico- interviene il presidente Omceomi, Roberto Carlo Rossi- per tornare a chiedere di predisporre ciò che dovrebbe essere ovvio all'interno di ospedali e contesti sanitari: servizi di sorveglianza e di sicurezza che almeno facciano da deterrente al fatto che gli operatori possano correre il rischio essere malmenati, o uccisi, dai pazienti nello svolgimento del proprio lavoro".

Secondo stime della società italiana di Psichiatria gli operatori in Italia sono 30.000 e si occupano di 800.000 persone. "È indispensabile- conclude Migliarese- che si apra un dibattito tenendosi lontani da posizioni ideologiche e ascoltando la voce di chi lavora ogni giorno sul campo e si scontra con norme e consuetudini che spesso rendono il lavoro complesso e pericoloso invece di tutelarlo". (DIRE)

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