2 settembre 2010 ore: 15:57
Giustizia

Milano, sanatoria truffa per almeno 400 immigrati

Hanno pagato dai 3 mila ai 10mila euro per un'assunzione da badante o colf, ma poi hanno scoperto che era tutto falso. E i "datori di lavoro" nella maggior parte dei casi sono spariti nel nulla
Loris Savino/Contrasto Immigrati sistemano i documenti sopra cruscotto della macchina

Immigrati sistemano i documenti sopra cruscotto della macchina

MILANO - Per almeno 400 immigrati di Milano la sanatoria del settembre 2009 è stata una vera e propria truffa. Hanno pagato dai 3 mila ai 10 mila euro per un'assunzione da badante o colf, ma poi hanno scoperto che era tutto falso. E i "datori di lavoro" nella maggior parte dei casi sono spariti nel nulla. "La regolarizzazione prevista solo per badanti o collaboratori domestici ha creato un mercato delle assunzioni fittizie -spiega Edda Pando, presidente dell'associazione Todo Cambia, che al quartiere Corvetto ha raccolto 250 casi di truffe-. E così c'è chi si è arricchito sulle spalle di poveri immigrati che erano disposti a tutto pur di ottenere un permesso di soggiorno". Anche altre associazioni ed enti che si occupano di stranieri stanno raccogliendo casi: al Naga sono 80, alla Camera del lavoro 70, al Centro Foppette 20. "Ma sono molti di più - sottolinea Edda Pando -. Tanti lo stanno scoprendo solo ora che la loro pratica non è valida, e altri non hanno il coraggio di uscire allo scoperto".
 
Per i truffati non c'è speranza. "Non possono denunciare alla magistratura i loro truffatori -sottolinea Fabio Forfori del servizio legale del Naga- perché equivarrebbe ad un'autodenuncia per truffa ai danni dello Stato. Sono immigrati che non erano effettivamente badanti o colf e l'assunzione fittizia rappresenta un raggiro delle norme della sanatoria". La fantasia dei furbetti della sanatoria non ha avuto limiti: "C'è chi ha presentato domande per decine di immigrati facendo passare per datori di lavoro persone già morte, oppure prendendo i nomi dagli elenchi telefonici -racconta Edda Pando-. Il sistema era molto semplice: inserivano per via telematica la domanda, dopo 48 ore arrivava la ricevuta. Il truffatore la consegnava all'immigrato, che così si illudeva di essersi finalmente sistemato. Il truffatore spariva e solo dopo mesi molti si sono resi conto dell'imbroglio, quando la Questura ha respinto la pratica". 
 
Nelle prossime settimane Todo Cambia, Naga e altre associazione indiranno a Milano un'assemblea per denunciare questa situazione. "È una questione politica -sottolinea Edda Pando-. La sanatoria era ingiusta perché limitata a una sola categoria di lavoratori e ha innescato un meccanismo perverso che ha danneggiato molte persone". (dp) (vedi lancio successivo)
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