Minori, a Reggio Emilia quest'anno 148 collocati in altre famiglie
Reggio Emilia - A Reggio Emilia città sono stati quest'anno 148 i minori collocati in altre famiglie (a tempo parziale o pieno) per un totale di 124 famiglie affidatarie. In particolare 72 progetti di affido a tempo pieno sono di natura giudiziale, cioè disposti dal tribunale, mentre 53 sono consensuali, frutto di un accordo tra le famiglie. Infine 15 sono rinnovi relativi a ragazzi e ragazze neo-maggiorenni, mentre otto affidi sono in carico a parenti di minori stranieri. Sono i numeri da cui prende le mosse la nuova campagna "Mi Affido", promossa dal Comune, per far conoscere gli aspetti meno noti dell'istituto dell'affido di minori, e stimolare nuove persone a mettersi in gioco accogliendo minori fragili o fornendo un supporto alle famiglie d'origine.
L'iniziativa si articola in una serie di affissioni e dei video, da oggi in rete sul sito internet del Comune, in cui gli stessi genitori "acquisiti" raccontano le loro esperienze. Secondo i servizi sociali reggiani, negli ultimi anni, aumentano i casi in cui le famiglie necessitano di sostegno e accompagnamento nella crescita dei propri figli per la mancanza di reti relazionali. Nello stesso tempo sono diminuiti i nuclei affidatari anche se non più, come nel periodo dal 2019 al 2021, per l'effetto del "caso Bibbiano". Piuttosto, spiega la responsabile del Servizio affidi dei servizi sociali del Comune di Reggio Elisa Guerra, "c'è una certa resistenza a formalizzare le forme di accoglienza già in essere, perché è diffusa l'idea che i Servizi sociali vogliano mettere dei paletti". Invece, "la nostra funzione in questi progetti è, insieme ad altre figure professionali, sostenere le famiglie per il bene di tutti, minori per primi". Per quanto riguarda i costi, alle famiglie affidatarie è assegnato un rimborso spese di 660 euro al mese per ogni bambino. Nel 2024 il Comune ha investito circa 700.000 euro (erano 785.000 nel 2023).
"L'affido è un progetto che riguarda tutta la comunità che, attraverso questo servizio, si fa carico non soltanto dei bambini e delle bambine ma anche delle loro famiglie", sottolinea l'assessore al Welfare Annalisa Rabitti. "Esistono diverse forme di affido e, attraverso questa campagna di sensibilizzazione, vogliamo far conoscere le diverse modalità attraverso cui ci si può prendere carico di qualcuno assumendosi una responsabilità collettiva". Germana Corradini, dirigente dei Servizi sociali del Comune sottolinea infine come "nel tempo sono cresciuti gli affidi consensuali. Del resto la nostra città vanta una tradizione importante di famiglie che hanno dato la loro disponibilità in questo senso e di cui vogliamo raccontare non solo i numeri ma anche le storie".(DIRE)