Minori afgani, "L’Albero della vita”: “Riaprire il centro di accoglienza di Roma Ostiense”

ROMA – Riaprire il centro di accoglienza di Roma Ostiense per evitare che i minori afgani non accompagnati continuino a dormire in strada o tra i binari della stazione. A chiederlo è stato questa mattina Patrizio Paoletti, presidente della Fondazione L’Albero della vita, nel corso della conferenza “Viaggiatori invisibili. Il caso dei minori afgani non accompagnati”.
 
“Dal 2010 abbiamo aperto un punto di ascolto e orientamento che ha permesso a questi ragazzi che arrivano da paesi in guerra di trovare supporto pratico e concreto dopo un viaggio difficile. Il nostro punto di orientamento dava ai minori la possibilità di sopravvivere alla rigidità dell’inverno romano. Ma dopo l’emergenza freddo è stato chiuso e per il comune il problema è risolto. La realtà però è diversa: i ragazzi sono ancora lì”.
Paoletti ha ricordato che il binario 15 della stazione Ostiense resta un punto di riferimento per molti ragazzi che arrivano non solo dall’Afghanistan ma anche da altri Paesi in guerra o in difficoltà. “Il fenomeno non è in regressione ma in aumento; agli afgani si aggiungono minori che arrivano da altri terreni di guerra – continua Paoletti -. Per questo continuiamo la nostra azione di pressing, presentando istanze e sollecitazioni al comune di Roma. Ma la risposta è che si tratta di ‘clandestini’. In realtà tra questi ragazzi ci sono anche molti richiedenti asilo che non sanno però né come né dove presentare la domanda”.
 
Rispetto al fenomeno generale dei minori non accompagnati, Paletti ha sottolineato che la situazione riguarda ragazzi che hanno età diverse, dai piccolissimi agli adolescenti. “Non c’è un numero preciso perché la migrazione è costante e in crescita”, ha concluso. (ec)