9 febbraio 2016 ore: 11:33
Giustizia

Minori, Alfano: intervenire in fretta contro le baby gang

Il ministro: "Il mondo e' cambiato. Noi non possiamo credere che a 15, 16, 17 anni non si abbia la piena consapevolezza della gravita' di possedere una pistola. Ecco perche' ho proposto l'abbassamento dell'eta' punibile"
Baby gang

Roma - "Il mondo e' cambiato. Noi non possiamo credere che a 15, 16, 17 anni non si abbia la piena consapevolezza della gravita' di possedere una pistola. Ecco perche' ho proposto l'abbassamento dell'eta' punibile. Si chiama deterrenza, si deve avvertire la paura della reazione dello Stato". Lo ha detto a Voci del mattino, Radio1 Rai, il ministro dell'Interno Angelino Alfano. "In soli tre quartieri di Napoli, dall'aprile all'ottobre del 2015 abbiamo arrestato 180 persone. Abbiamo mandato in galera generazioni di boss della camorra, dai Gionta agli Schiavone, agli Zagaria. Questa nostra grande presenza sul territorio- ha sottolineato Alfano- ha determinato nella criminalita' un vuoto che non e' stato occupato da una nuova gerarchia camorristica, ma da baby gang che entrano in conflitto fra loro per il controllo del traffico di droga. Alcuni di questi ragazzi commettono delitti efferati sotto l'effetto di stupefacenti, mentre altri vengono usati come 'fondine da pistola', cioe' gli adulti gli affidano armi confidando nella loro non punibilita'".

Per Alfano "al tempo della conoscenza globale, di un livello altissimo di informazione che deriva dall'essere sempre connessi in internet, non mi si puo' venire a dire che se i ragazzi hanno una pistola, che spara e puo' uccidere, non sono in grado di capire cosa stanno facendo. Su questi temi dialogo con educatori, politici e considero certamente importanti gli sforzi che vengono compiuti sul fronte dell'educazione e dell'istruzione".

Secondo Alfano "possiamo discutere quanto vogliamo di mali atavici ma io faccio il ministro dell'Interno e non posso stare fermo. Devo garantire la sicurezza, devo intervenire efficacemente e farlo subito, mandando investigatori specializzati, rinforzando i reparti di prevenzione speciale, contribuendo affinche' forze dell'ordine e magistratura abbiano gli strumenti per indagare e arrestare le persone. E se serve, anche favorendo una presenza maggiore dell'esercito. Il presidio dell'esercito spesso ha dato buoni risultati. Vedremo che effetto fara' a Napoli ma secondo me sara' positivo".

Per il leader di Ncd "c'e' un dato che mi ha colpito: nel 2015 gli omicidi in Italia sono sensibilmente calati, con un numero che non si registrava da decenni. A Napoli, pero', questo calo non si e' verificato, a Napoli si e' continuato a sparare. E allora dobbiamo fare qualcosa. Al contrario della camorra, che ha strutture, schemi e gerarchie che abbiamo combattuto e in qualche misura sconfitto, quelle che dobbiamo affrontare adesso sono bande a base asimmetrica, bande di quartiere, senza schemi e scale gerarchiche. Proprio per questo dobbiamo essere durissimi, prima che si costituiscano in strutture consolidate, che prevalga in loro un senso di impunita'. E non puo' assolutamente valere, come mi sono sentito dire da qualcuno, il concetto che 'tanto si ammazzano fra loro'. Noi- ha concluso il ministro Alfano- dobbiamo difendere la sicurezza pubblica, la vita umana, a chiunque essa appartenga, sia quella del figlio di un boss o quella di una persona perbene. Voglio impedire che a Napoli si continui a morire in giovane eta'". (DIRE)

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