27 settembre 2022 ore: 11:32
Famiglia

Minori fuori famiglia, ecco l’agenda di Aibi per il nuovo Governo

L’associazione: “Gli italiani si sono espressi in maniera piuttosto chiara. Il nuovo Governo che presto sarà in carica si troverà a dover affrontare non poche criticità in un momento molto delicato. Anche i minori in difficoltà familiare, quelli in emergenza umanitaria e le famiglie accoglienti hanno bisogno di risposte chiare”. Ecco le priorità dettate dall’associazione
Famiglia (di spalle), genitori con bambino, minori, adozioni, affido

MILANO - “Dopo una campagna elettorale breve, rispetto al passato, ma senza dubbio intensa, gli italiani si sono espressi in maniera piuttosto chiara nella tornata elettorale appena conclusa. Nei prossimi giorni il Presidente della Repubblica darà mandato di formare il nuovo governo e non sembra ci possano essere alternative al fatto che sarà Giorgia Meloni a guidarlo. Al di là di ciò che ciascuno ha espresso con il proprio voto, sarà questo governo a dover fornire le risposte alle tante sfide che le famiglie si trovano a dover affrontare in un periodo molto delicato da tanti punti di vista”. Così l’Aibi che, nelle scorse settimane, ha analizzato diversi temi che le stanno particolarmente a cuore, a partire, naturalmente dall’Adozione Internazionale. “Ora, è il momento di affrontare questi punti prioritari inserendoli nella prossima agenda politica del nuovo governo. Vediamoli uno per uno”, sottolinea Aibi.

L’Adozione internazionale

 

“Inutile girare intorno al problema: l’Adozione Internazionale sta attraversando il periodo più difficile di sempre, afferma l’Aibi. Che continua: “I numeri sono in calo da anni; le neglet list sono sempre più piene di bambini dichiarati adottabili quando ormai è troppo tardi; mancano dei referenti istituzionali per il tema delle adozioni nei vari Paesi; tempi di attesa e costi sono a livelli inaccettabili… Serve un pacchetto di riforme concrete per tornare a mettere al centro del discorso politico il diritto di tutti i bambini a essere figli”.

“Gratuità dell’adozione; togliere ai Tribunali dei Minorenni la competenza dell’idoneità; promuovere una formazione congiunta enti autorizzati e servizi fin dalla presentazione della domanda; digitalizzare tutto il procedimento; riformare la CAI in un organismo più snello, efficiente, alle dipendenze del MAE e con una rappresentanza degli enti autorizzati; riprendere a fare la Kafala anche in Italia… sono solo alcuni dei cambiamenti che servono all’Adozione Internazionale per tornare a essere il più straordinario strumento di accoglienza per tutti i bambini abbandonati del mondo”, evidenzia Aibi.

Accoglienza e cittadinanza

“Strettamente legata al tema dell’adozione è anche l’urgenza di eliminare una volta per tutte quell’intoppo solamente burocratico che impedisce ai bambini adottati di acquisire con l’adozione anche la cittadinanza italiana”, afferma l’Aibi.

L’adozione in pancia: una possibilità concreta

Per Aibi, “davanti all’emergenza della natalità, serve trovare strumenti alternativi per tutelare la maternità da ogni punto di vista, anche adottando pratiche in altri Paesi già in essere come ‘l’adozione in pancia’”.

Affido

Se di Adozione Internazionale la politica parla poco, sull’affido tace del tutto. “Invece, c’è un assoluto bisogno di occuparsi di uno strumento fondamentale per assicurare a tutti i bambini il pieno diritto allo sviluppo, alla propria famiglia di origine o alla protezione alternativa di un’altra famiglia – sottolinea Aibi -. Per questo, l’affido familiare dovrebbe essere prioritario rispetto all’affidamento ai servizi, con l’introduzione anche di un sistema per monitorare i minori fuori famiglia e arrivare a dichiarare giuridicamente come un abuso l’assenza prolungata di famiglia”.

Affido Internazionale

Nello stesso tempo, per l’associazione, “serve colmare il vuoto legislativo relativo all’affido internazionale, smettendo di occuparsi della questione solo di fronte a guerre ed emergenze”.

Denatalità

“Non si scopre nulla di nuovo: da ormai troppi anni la natalità è in calo e quasi nulla si è fatto per cercare di invertire la tendenza – afferma Aibi -. Rispetto all’Adozione, quasi del tutto assente nei programmi elettorali dei partiti, quasi tutte le forze politiche hanno affrontato il tema della lotta alla denatalità. Ora è il momento di fare sul serio, a partire dall’introduzione di quel quoziente familiare che, dopo il meritorio Assegno Unico, può iniziare a dare un segnale importante sul fatto che il futuro delle famiglie sia una vera priorità delle politica”.

Maternità surrogata

“Anche di maternità surrogata e utero in affitto si è parlato molto prima delle elezioni, tanto da far sorgere la domanda se fosse lecito o meno fare di un argomento così delicato uno strumento di campagna elettorale. Quale che sia la risposta a questa prima domanda, ora è il momento di agire concretamente per abolire definitivamente la pratica dell’utero in affitto”, afferma Aibi.

Comunità e case-famiglia

“Altra emergenza sociale degli ultimi anni è l’aumento delle richieste di inserimento in comunità e in casa-famiglia – conclude l’associazione -. Serve dare nuove risposte a un settore che si regge sulle forze delle Associazioni e sul lavoro, sottopagato e poco considerato, degli educatori, sia con riforme e iniziative concrete, sia lavorando per cambiare la percezione culturale attinente all’accoglienza e al lavoro educativo”.
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