Minori migranti soli "bloccati" in Sicilia: "occorre una redistribuzione"
"Ritratti con disegno" foto di Luigi Baldelli perOxfam
"Ritratti con disegno" foto di Luigi Baldelli perOxfam |
ROMA - Fuggono da gravi situazioni di conflitto, insicurezza e povertà e provengono per lo più da Egitto, Gambia, Eritrea, Nigeria e Somalia. Il nuovo rapporto di Oxfam “Grandi speranze alla deriva”, diffuso oggi, denuncia che è raddoppiato il numero di bambini migranti e rifugiati arrivati soli in Europa attraverso l’Italia nel 2016 e raccoglie alcune testimonianze dei minori arrivati da soli attraverso il Mediterraneo. “Ho lasciato il Gambia con mio fratello un anno fa. - racconta O., 16 anni – Nel mio paese non ero più sicuro, la polizia ci minacciava. Alcuni dei nostri vicini erano stati uccisi durante scontri a fuoco. (…) Siamo partiti su un gommone con altre 118 persone. Dopo alcune ore c’è stato come uno scoppio, un incendio: nella confusione mio fratello è scivolato in acqua. Non l’ho rivisto più. Aveva dato a me il suo giubbotto di salvataggio.”
Oxfam ha raccolto anche testimonianze che raccontano di minacce e violenze nei centri di prima e seconda accoglienza, dove i minori vengono trasferiti dopo la registrazione. “All’interno del centro di Pozzallo c’è anche un gruppo di somali maggiorenni che si comportano male con noi eritrei, picchiandoci ed insultandoci – racconta D., ragazzo eritreo di 17 anni - Nonostante le nostre ripetute segnalazioni alla polizia e agli operatori del centro, i somali continuano, e nessuno fa niente.”
“Circa il 40% dei minori non accompagnati è di fatto bloccata in Sicilia, spesso nei piccoli comuni di approdo: è l’effetto di una normativa nazionale che limita fortemente la possibilità che altre regioni italiane condividano la responsabilità dell’accoglienza di questi bambini e ragazzi, precludendo loro la possibilità di essere ospitati in strutture e contesti più attrezzati e dignitosi – denuncia la direttrice delle campagne di Oxfam Italia, Elisa Bacciotti - Occorre superare questo stato di cose: l’Italia deve dare vita a un sistema nazionale in grado davvero di garantire ai bambini non accompagnati alti standard di accoglienza e gli altri governi europei dovrebbero collaborare con il nostro paese verso questo obiettivo. In questa direzione è inoltre prioritario che tutti gli stati membri dell’Unione europea eliminino e impediscano ogni forma di detenzione di minori. Non esiste infatti circostanza in cui la detenzione di minori sia accettabile, perché si tratta sempre di una violazione dei diritti dei bambini”.
"Controluce", foto di Luigi Baldelli per Oxfam |
“I minori devono essere traferiti fuori dalla Sicilia, non è possibile che restino bloccati qua. Occorre una redistribuzione del carico in tutte le regioni italiane. La concentrazione in una sola regione aumenta le disfunzioni del sistema oltre che le speculazioni”, sottolinea Paola Ottaviano di Borderline Sicilia, partner di Oxfam.
Tra le difficoltà rilevate dall’organizzazione e dai partner in Sicilia i tempi per l’assegnazione di un tutore che può richiedere anche diversi mesi, “compromettendo la possibilità di un futuro normale per questi ragazzi, rallentando fortemente il processo di regolarizzazione e integrazione del minore solo”. Secondo Andrea Bottazzi di Oxfam che ha incontrato alcuni minori ospiti di una comunità di Catania i ragazzi "non stanno capendo nulla di quello che gli succede".