4 luglio 2014 ore: 16:58
Immigrazione

Minori non accompagnati, oltre 3 mila fuggiti. "A rischio trafficanti"

L’appello di Save the children al governo per mettere a punto un sistema di accoglienza che tuteli i minori stranieri. Sono oltre 10mila quelli arrivati dal primo gennaio: 6319 non accompagnati, di questi oltre la metà fugge dai centri di accoglienza esponendosi al pericolo: "fenomeno allarmante"
Minori stranieri (non accompagnati), appena sbarcati, immigrazione

ROMA -Sono oltre diecimila (10.124, dato aggiornato a ieri) i minori stranieri arrivati sulle nostre coste dall’inizio gennaio: 3.805 sono arrivati con i genitori mentre 6.319 sono i minori non accompagnati. Tra questi oltre la metà, più di tremila, sono fuggiti dai centri di accoglienza per raggiungere altre mete europee da soli, mettendosi così a rischio di finire nella rete dei trafficanti. A lanciare l’allarme su questo "fenomeno allarmante" è Save the children, alla luce anche delle ultime notizie di cronaca che raccontano il caso di Ezzat e altri ragazzi, sequestrati a scopo di estorsione in uno stabile vicino Latina, dopo aver lasciato il centro di accoglienza di Pozzallo, in Sicilia.

“Una delle cause è di sicuro il sovraffollamento dei centri – spiega il responsabile dell’associazione Michele Prosperi -. Perché le condizioni in cui sono accolti non danno nessuna motivazione a questi ragazzi per restare, cercano anzi di proseguire il viaggio, mettendosi però in pericolo. Per questo bisogna far sì che fin dall’inizio per loro ci sia una persona responsabile, in gradi di seguirli ed evitare che si replichino casi come questi. Ma ad oggi il nostro sistema di accoglienza non è strutturato per i minori”.  Per questo, spiega ancora Prosperi, “insieme ad altre associazioni abbiamo rilanciato in questi giorni un appello per chiedere al governo di approvare in tempi rapidi il disegno di legge C.1658, che abbiamo messo a punto con l’obiettivo di realizzare un servizio efficiente di prima accoglienza per piccoli migranti, per poi provvedere tempestivamente al loro trasferimento nelle comunità di accoglienza, potenziando anche la rete di affidamento familiare. Il tutto nell’ottica di superare finalmente l’attuale gestione emergenziale – aggiunge – noi abbiamo il compito di proteggere il più possibile questi ragazzi, le associazioni sul territorio se ne stanno facendo carico, ora è lo Stato che deve impegnarsi a fare di più”: (ec)

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news