Minori, Sinpia: emergenza disturbi psichiatrici in adolescenza
Roma - "In questo momento il tema dei disturbi psichiatrici in adolescenza e' una delle emergenze nel nostro paese. Un bisogno ampiamente trascurato negli anni e sicuramente diventato piu' esplosivo per una serie di componenti sociali che lo rendono maggiormente evidente. I numeri non cambiano in modo significativo rispetto a una volta ma arrivano con problemi piu' rilevanti dal punto di vista della gestione". Lo fa sapere Antonella Costantino, presidente della Societa' italiana della neuropsichiatria dell'infanzia e dall'adolescenza (Sinpia), in occasione della presentazione dell'indagine sulla tutela della salute psicofisica dei minori questa mattina al Senato.
"In realta'- sottolinea il presidente della Sinpia- l'aumento dei numeri e delle domande di accesso ai nostri servizi e' abbastanza trasversale. Non riguarda solo i disturbi di area psichiatrica ma anche quelli dello sviluppo e le disabilita' complesse, a parte la paralisi cerebrale infantile che invece e' stabile. Sono un po' cambiati i criteri di classificazione e per fortuna arrivano alla nostra attenzione molte piu' situazioni, anche lievi- continua Costantino- infine la sopravvivenza dei bambini con disturbi gravi e' molto aumentata rispetto a una volta. Di fatto abbiamo avuto un aumento del 50% degli accessi ai nostri servizi negli ultimi 5 anni con una diminuzione della nostra capacita' di dare risposte. Un bambino su 2 che ha bisogno non riesce ad accedere a nostri servizi per il percorso diagnostico, 1 bambino su 3 non riesce ad avere un percorso riabilitativo e terapeutico adeguato".
In particolare sul problema dei disturbi psichiatrici in adolescenza pesa "ancora di piu' l'assenza di servizi, dei centri diurni, di risorse per la gestione ambulatoriale. Fa un po' ridere che forse e' l'unica disciplina in cui il numero di letti di ricovero e' infinitamente piu' basso di quello che servirebbe- denuncia la neuropsichiatra- e cio' fa si' che addirittura quasi un terzo dei ricoveri in alcune regioni rischiano perlomeno di finire in un reparto di psichiatria dell'adulto che evidentemente per dei bambini e ragazzini e' assolutamente inappropriato. Chiediamo che venga attivato, come abbiamo gia' detto nell'appello fatto nel corso dell'ultimo anno, che venga attivato un sistema di monitoraggio specifico su questi disturbi- afferma la neuropsichiatra- perche' senza dati non si puo' fare una programmazione seria. Deve essere fatto un investimento sui servizi, sulle risorse, sulla qualita' di queste risorse e sulla formazione permanente che e' un problema serio e trasversale in tutta l'Italia. Abbiamo un paese che barcolla nell'area del Nord- conclude- ma e' alla catastrofe sulle risposte dal Centro in giu'". (DIRE)