Minori stranieri, appello alle famiglie per affidi di medio e lungo periodo
PALERMO - Accogliere minori stranieri all'interno di una famiglia con gli affidi a lungo termine ma anche brevi. E' l'appello che lancia l'amministrazione comunale di Palermo affinchè ad alcuni minori possano essere trovate delle situazioni di accoglienza familiare diverse da quelle prospettate all'interno delle comunità dove vivono. Oltre all'affidamento di un minore la richiesta è anche quella eventualmente di diventare una famiglia di appoggio che possa proporre ai minori attività ricreative e di interazione socio-culturale. In particolare, ci sono 500 minori immigrati non accompagnati di età compresa tra 13-17 anni, (originari di Egitto, Mali, Gambia, Guinea, Costa d'Avorio), per cui sarebbe percorribile un progetto di affido familiare. Dieci di questi sarebbero già pronti a potere essere inseriti all'interno di alcune famiglie.
"E' prevalentemente un appello legato ai minori stranieri ma che vale anche per i giovani italiani - spiega l'assessore alla cittadinanza solidale Giuseppe Mattina -. In particolare, abbiamo l'obiettivo di inserire i minori stranieri non accompagnati anche all'interno dei percorsi di affido per favorire una loro piena integrazione. Questo rientra però nella sensibilizzazione sugli affidi più ampia che riguarda anche i minori italiani. Occorre rilanciare con forza l'affido perché ancora le famiglie che lo fanno sono troppo poche. A Palermo, attualmente sono 243 le famiglie che hanno avviato un percorso di affido ma rivolte ai minori stranieri sono state solo tre. Di queste, 103 sono famiglie affidatarie nel senso classico del termine perché per gli altri 140 casi si tratta di affidi intrafamiliari cioè fatti all'interno delle stesse reti parentali del minore. Occorre quindi incentivare e supportare questo importante strumento in tutti i modi possibili sensibilizzando la cittadinanza. Naturalmente avere più minori in affido abbasserebbe i costi che si sostengono con le istituzionalizzazione e permetterebbe ai minori di avere una situazione familiare dove crescere favorendo l'integrazione complessiva".
"Nel caso dei minori stranieri vanno supportate le famiglie affidatarie - continua Giuseppe Mattina - con tutti gli strumenti a disposizione mettendoli in contatto con tutta la rete di sostegno fatta di psicologi, assistenti sociali e mediatori culturali. Il comune ha incontrato le associazioni che si occupano di affido familiare per instaurare una collaborazione più stretta. Sicuramente attiveremo altre forme di sensibilizzazione. Abbiamo pronta anche una delibera che prevede anche un aumento del sostegno economico alle famiglie affidatarie che potrebbe passare da 230 euro ad un massimo di 400 secondo quanto prevede il regolamento comunale".
"Sarebbe importante trovare famiglie o anche singole persone, disposte a prende in affido, o anche solo a fare da appoggio per qualche ora alla settimana, ai tanti minori non accompagnati ospiti delle comunità - ha detto pure Laura Purpura, assistente sociale responsabile del servizio affidi del comune di Palermo -. Per i minori più piccoli è più facile mentre rileviamo che ci sono maggiori difficoltà proprio per quelli in età adolescenziale. Ricordiamo che si tratta di ragazzi che si trovano nella nostra città già da tempo e che sono pertanto molto motivati perché hanno imparato la lingua, studiano e stanno portando avanti un buon percorso di integrazione sociale. Hanno tanta voglia di andare avanti e di continuare a crescere magari in un ambiente familiare e non in una comunità di accoglienza. Purtroppo, nonostante tante persone si avvicinino con interesse all'affido non abbiamo molte disponibilità per i minori stranieri, forse anche per la loro fascia di età. Dopo avere lanciato questo appello però in questi giorni abbiamo ricevuto una trentina di risposte di persone interessate per le quali avvieremo senz'altro un incontro informativo e conoscitivo sul tema. Ci sono alcune famiglie palermitane che vivono già una positiva esperienza di accoglienza o di sostegno a minori stranieri che potrebbero raccontare anche la loro esperienza".
Pertanto il comune chiede alle famiglie interessate di avvicinarsi ai progetti di affidamento residenziale a lungo termine a tempo pieno che posso avere la durata di due anni anche rinnovabili. Gli affidamenti possono anche essere per un periodo più breve che parte da sei mesi. "Nel caso dei minori stranieri si possono valutare anche da parte delle famiglie affidatarie - aggiunge Laura Purpura - delle forme di accompagnamento all'autonomia fino al raggiungimento della maggiore età. Considerato che abbiamo giovani desiderosi di attivarsi per costruire il loro futuro, sarebbe bello per esempio che si proponessero anche famiglie che volessero trasmettere pure alcuni mestieri tradizionali come l'acquisizione di alcune competenze artigianali".
Si cercano singole persone, coppie o famiglie con figli disponibili a proporsi anche come famiglie di appoggio per minori che vivono in strutture di accoglienza per minori che chiedono di lasciare tali strutture ed intessere legami significativi con figure adulte e con i loro figli. La famiglia di appoggio può proporsi per brevi periodi nei confronti del minore per attività ricreative, sportive, di studio o di semplice interazione relazionale con la cultura italiana nella prospettiva di un arricchimento interculturale in chiave di integrazione sociale.
Il Servizio Affidi, insieme all' U.O. Interventi per Immigrati, offrirebbe alle persone che si rendessero disponibili una formazione mirata sul tema ed un percorso di affiancamento nel monitoraggio dell'esperienza. L'appello è stato diffuso in rete anche all'interno delle associazioni e delle realtà laiche e religiose. Si può contattare il Servizio Affidi (091-7408707/03 ) o inviare una e-mail a affidamentofamiliare@comune.palermo.it. Inoltre si può contattare l'U.O. Interventi per immigrati allo (091-7403489/3416) o inviare una e-mail a ufficio.nomadi.immigrati@comune.palermo.it (set)