Minori stranieri non accompagnati, a Bolzano sempre più giovani nordafricani soli
BOLZANO - “Ci siamo prese questo impegno ormai 3 anni fa, e non abbiamo mai registrato tanti arrivi di minori stranieri non accompagnati come oggi”. Sonia Falaschi è una delle volontarie di Binario 1 di Bolzano, gruppo di 7 donne che ha scelto di prendersi cura delle decine di profughi che ogni giorno affollano la stazione altoatesina. “Arrivano 3, 4 nuovi ragazzini ogni giorno. Spuntano come dal nulla, noi li incrociamo, proviamo a parlare con loro, ma poi scompaiono”. Arrivano, come spiega, soprattutto dal Corno d’Africa, Eritrea e Somalia su tutti: “La situazione è molto peggiorata: sappiamo che sono qui in transito verso altri Stati Europei, ma nessuno se ne occupa. Sicuramente qualcuno di loro proseguirà il proprio viaggio, ma tanti altri, chi lo sa? Si perdono le loro tracce, e nessuno ne sa nulla: siamo in piena emergenza”.
È proprio di ieri la denuncia di Unicef: tra il 2015 e il 2016 sono stati registrati almeno 300 mila bambini non accompagnati e separati in circa 80 Paesi, rispetto ai 66 mila tra il 2010 e il 2011. Nel rapporto, Unicef spiega che sempre più minori soli stanno percorrendo rotte sempre più pericolose, spesso in balia dei responsabili di traffico e di tratta.
“Un altro dato per noi allarmante è il numero sempre crescente dei minori soli nordafricani che arrivano in città – continua Falaschi –, soprattutto marocchini. Non avevamo mai registrato prima questo fenomeno e, anche in questo caso, non c’è nessuna istituzione che si faccia carico di gestirlo”. (Ambra Notari)