23 febbraio 2016 ore: 14:56
Immigrazione

Minori stranieri non accompagnati? Il 95% sono maschi, l'80% ha 16-17 anni

"Il 95% degli 11.800 minori sono maschi; l'80% ha dai 16 ai 17 anni. Sono ragazzi che nutrono una speranza di inserimento lavorativo di cui bisogna tener conto". L'analisi di Luigi Maria Vignali, direttore centrale per le questioni migratorie del ministero degli Esteri
Minori non accompagnati in gruppo

Roma - Chi sono i minori non accompagnati? "Il 95% degli 11.800 minori sono maschi; l'80% ha dai 16 ai 17 anni. Sono ragazzi che nutrono una speranza di inserimento lavorativo di cui bisogna tener conto". Parte da qui Luigi Maria Vignali, direttore centrale per le questioni migratorie del Ministero degli Esteri, intervenendo al seminario sui 'Minori non accompagnati'.

Da dove vengono? "Uno su 5 viene dall'Egitto- continua l'esponente della Farnesina- il 12% e' albanese, il 10% eritreo e un altro 10% viene da un paese che oggi fronteggia una grave crisi: il Gambia". Per quelli che si trovano a chiedere lo status di rifugiato "la nazionalita' cambia- afferma Vignali- provengono perlopiu' da Gambia, Senegal, Nigeria, Bangladesh e Mali".

Si tratta quindi di un cambiamento di rotta rispetto al passato: "Prima c'era una maggiore affluenza migratoria dal Corno di Africa, oggi abbiamo una maggiore provenienza di persone dall'Egitto, dal Medioriente e dai paesi dell'Africa occidentale. Poniamoci il problema di cio' che accade durante il loro viaggio verso l'Europa- sottolinea l'esponente della Farnesina- perche' e' li' che sono piu' vulnerabili".

Sono molte le iniziative interessanti. Vignali ricorda la Carta di San Gimignano del 2015, l'appello di Parlermo del gennaio 2016, ma "si fermano all'arrivo in Italia. Invece un interessante progetto attivato dai ministeri dell'Interno e degli Esteri con le Comunita' di Sant'Egidio, Valdese e le chiese evangeliche, dal titolo 'Corridoi umanitari'- continua il relatore- mira ad identificare i rifugiati nei paesi di transito e farli arrivare in Italia evitando la rotta marittima o l'attraversamento del deserto, che possono portare alla morte".

"Il 50% dei migranti sono bambini che viaggiano con le loro famiglie ed e' difficle identificarli gia' nel transito. L'Italia puo' avere un ruolo leader nello stabilire lo status di minori non accompagnati", afferma Vignali al convegno promosso da Paola Binetti.

Altre iniziative dell'International Organization for Migration (IOM) hanno puntato a realizzare programmi di tutela per i minori non accompagnati, per individuarli, assisterli e verificare se possono essere ricondotti dalle famiglie di origine. "Non e' facile perche' sono sempre minori che scappano o sono fatti partire dalle famiglie di origine. In questo reintegro dovrebbero essere tutelati- ricorda Vignali- e' un punto della carta di Palermo: verificare la possibile di inclusione sociale nel processo di reinserimento scolastico, di assistenza psicologica e di formazione professionale. Non dovrebbe essere un viaggio di ritorno senza prospettive di vita".

L'Italia fa la sua parte nel lavoro di cooperazione allo sviluppo. "Il progetto Salem finanziato dall'Unione europea si focalizza sul rimpatrio in Senegal attraverso forme di tutela scolastica, sociale e psicologica. L'iniziativa e' partita due anni fa e puo' essere replicata in altri paesi. C'e' molto da fare sul piano internazionale , e' importante avviare un dialogo con i paesi di origine e di transito. L'Italia in questo periodo ha una leadership nella capacita' di accoglienza- conclude- dovrebbe averla anche nel dialogo con questi paesi". (DIRE)

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