Minori stranieri non accompagnati: in Liguria già 50 tutor volontari
Foto: Save the Children Italia
Sono gia' una cinquantina i volontari liguri che hanno risposto al bando per aderire al percorso di formazione per diventare tutori di minori stranieri non accompagnati, presentato questa mattina del Garante regionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, Francesco Lalla. "Si tratta di dare attuazione a una legge nazionale molto importante, di un Paese civile, democratico che si preoccupa di dare non solo accoglienza ai minori stranieri non accompagnati ma anche una struttura giuridica che gli consenta di sopravvivere alle difficolta' della vita- afferma l'ex procuratore di Genova- non devono essere soltanto accolti ma devono potersi integrare, radicarsi e trovare una vita in Italia per chi vuole rimanere. Cerchiamo di creare le condizioni perche' la loro permanenza nel nostro Paese sia da persone civili".
Il presidente del Consiglio regionale, Francesco Bruzzone, sottolinea l'importanza della difesa dei "minori. La Liguria si e' sempre distinta per il volontariato pero' qui la finalita' e' molto alta: questa iniziativa va in direzione della difesa dei minori stranieri non accompagnati che arrivano da noi e giustamente devono essere in qualche modo tutelati". La Liguria e' stata una delle prime Regioni a provvedere all'emanazione del bando che restera' sempre aperto, anche perche' il numero di minori accolti sul territorio regionale, al momento 258 in prevalenza tra i 16 e i 17 anni, e' in costante evoluzione.
Il primo corso di formazione si terra' ad ottobre mentre l'altro iniziera' a seguire. "L'importante e' la motivazione e la consapevolezza di un compito difficile- dice Lalla tracciando un profilo degli aspiranti tutori- il solo fatto di impegnarsi volontariamente e a titolo gratuito in un servizio cosi' oneroso e' significativo. Vogliamo creare una rete ligure in modo che i minori che si fermano su tutto l'arco regionale possano trovare quella forma di integrazione nel nostro contesto sociale che a loro serve per crearsi una vita decorosa in Italia".
Benche' il minore resti in carico ai servizi sociali, al tutore spettano comunque numerosi compiti a partire dalle scelte scolastiche e lavorative del giovane e, piu' in generale, a quelle che riguardano i processi di integrazione. Tuttavia, se il ragazzo ne fa richiesta, e' possibile attivare il processo per l'affidamento al tutore a seguito di relazione del servizio sociale competente e dell'autorizzazione da parte del giudice tutelare. Il lavoro di formazione dei tutori e' inserito nel progetto "Liguria: Cornice solidale per una accoglienza attiva", a sua volta compreso nel programma "Elfo" cofinanziato dall'Unione Europea e a cui collabora anche "Defence for Children intenational". Per il responsabile dell'Ufficio del Garante regionale per i minori, Dario Arkel, con questo progetto "si vuole offrire al ragazzo la liberta' di responsabilizzarsi. Egli potra' decidere di continuare l'esperienza avviata nel nostro Paese e con il tutore medesimo anche oltre i 18 anni e fino a 2, nel caso il progetto individuale educativo-formativo e quindi lavorativo non sia stato ancora compiuto". (DIRE)