24 ottobre 2016 ore: 14:41
Immigrazione

Minori stranieri non accompagnati, riparte l'iter della legge: “Giornata storica”

Dopo tre anni riparte l’iter in Parlamento del testo che prevede maggiori tutele e ridisegna il sistema di accoglienza per i minorenni soli. Il testo mette d’accordo i partiti, si prevede una rapida approvazione. Anche M5S voterà a favore: "Tema centrale"
Bimbo di spalle, minori stranieri non accompagnati

ROMA – “Forse per noi questa settimana non sarà diversa da molte altre ma per altri potrebbe fissarsi sul calendario come una tappa di vita di pace. Lo potrebbe essere per migliaia di ragazze e ragazzi, bambini, che fuggono da guerre, fame e inferni”. Con queste parole Barbara Pollastrini, ha dato il via alla discussione in aula della proposta di legge sui minori stranieri non accompagnati. Dopo tre anni (la prima versione fu presentata nel 2013) riparte l’iter in Parlamento del testo, che ha come prima firmataria Sandra Zampa, e che dovrebbe essere ora approvato in tempi rapidi. Una svolta attesa dalle organizzazioni che lavorano a tutela dei minori stranieri, ma anche dagli amministratori locali: perché la legge inciderà non solo sulle misure di tutel, ma anche sull’accoglienza. 

Per questo la relatrice Pollastrini ha sottolineato come la legge n.1658 possa far fronte “all’esodo drammatico di adolescenti, attraverso misure di protezione”. “È un testo pensato in coerenza con i diritti della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, della Convenzione sui diritti dell'infanzia e della Carta europea della persona, e che oggi si avvale del parere positivo di altre Commissioni competenti di questa Camera– ha detto -. Vi parlo di una legge invocata da associazioni e agenzie umanitarie impegnate sulla frontiera della solidarietà e dell'integrazione. Un provvedimento richiesto da operatori sociali della giustizia, da forze dell'ordine e dalla Guardia costiera”. In particolare, spiega Pollastrini, il senso ultimo della legge attiene al valore della persona e della dignità umana. “Lo so, una legge non basta, non è tutto: cultura e società fanno sempre la differenza – aggiunge -. Decisivi sono i Governi e le istituzioni con programmi di cooperazione, corridoi umanitari per donne e bambini. Aggiungo, poi, che ogni legge, anche questa, può avere delle imperfezioni, ma noi ce l'abbiamo messa tutta. A oggi il tema è già regolato in diversi provvedimenti, e quindi siamo nelle condizioni di esprimere delle valutazioni; ed è proprio il bilancio di esperienze concrete che ci dice dell'urgenza e dell'utilità di una legge organica che contenga il riconoscimento di diritti, di regole, di risorse e di precise responsabilità. Una legge, cioè, che non deleghi alla casualità, ai cordoni della borsa, alle inclinazioni di un sindaco o all'emergenza una scelta finalmente nazionale e strategica di civiltà e sicurezza”

Nel merito del provvedimento, con gli articoli 1, 2 e 3, si dichiarano i diritti di pari trattamento rispetto ai minori di cittadinanza italiana o dell'Unione europea per tutti i minori stranieri non accompagnati da genitori o parenti o altri adulti legalmente responsabili, in quanto soggetti di maggiore vulnerabilità. Di conseguenza, ci sarà il divieto al respingimento, salvo un interesse superiore del minore. Con l'articolo 4 si interviene sulla prima accoglienza con una permanenza massima di 30 giorni in strutture destinate ai minori. In questo ambito si svolgerà l'identificazione e il minore riceverà informazione sui propri diritti. Con l'articolo 5 si specifica e disciplina in modo uniforme sul territorio nazionale la procedura di identificazione, sempre nell'interesse del minore. Con gli articoli 6 e 8 si innovano le norme sulle indagini familiari o il rimpatrio assistito. Con gli articoli 7 e 11 si promuovono e regolamentano gli istituti della tutela e dell'affidamento. Con l'articolo 9 si prevede l'istituzione del Sistema informativo nazionale dei minori non accompagnati presso il Ministero del lavoro. Con gli articoli 10 e 13 si contempla il permesso di soggiorno per minore età e per motivi familiari e l'affidamento ai servizi sociali nel caso necessiti un supporto prolungato di assistenza. Con l'articolo 12 si sancisce che tutti i minori non accompagnati possono accedere al sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Gli articoli dal 14 al 17 rafforzano alcuni dei diritti riconosciuti: dall'assistenza sanitaria a misure specifiche di istituzioni scolastiche formative. Con gli articoli 17 e 18 si normano specifiche categorie di minori non accompagnati, come nel caso della tratta. Con l'articolo 20 si promuovono cooperazione internazionale, accordi bilaterali e programmi con i Paesi di origine e partenza. Infine con l'articolo 21 si prevede la copertura finanziaria della proposta di legge nell'ambito del Fondo nazionale per l'accoglienza, mentre l'articolo 22 attribuisce al Governo il compito di apportare le modifiche necessarie sia al regolamento del testo unico in materia di immigrazione, sia al regolamento del Comitato per minori stranieri. “Se la proposta verrà votata, e mi auguro in tempi stretti anche al Senato, sarà un messaggio di dialogo, integrazione e un aiuto concreto, e l'Italia avrà un orgoglio: essere apripista e scuotere anche così un'Europa afflitta da paure, da egoismi e poco saggia su se stessa”, conclude Pollastrini.

Una legge che mette d’accordo tutti. Tra i primi ad intervenire in aula, Giuseppe D’Ambrosio, che ha sottolineato come il MoVimento 5 Stelle voterà favorevolmente su questa proposta “perché – ha detto – riteniamo centrale, in questo momento, avere idee chiare sull'accoglienza e sulla permanenza dei minori, perché pensiamo che le associazioni impegnate in questo ambito meritino parole nette da parte del Parlamento e perché dobbiamo dare un quadro ben delineato della normativa ai comuni che, in questo momento, sono la prima linea vera delle istituzioni, sono i presidi veri di democrazia e di solidarietà sui nostri territori”. La Lega nord, invece, nelle commissioni si è finora astenuta. Per Paola Binetti, questo è un segnale positivo. “Parti politiche diverse, abitualmente contrapposte, che convergono su questo provvedimento è già una buona notizia – spiega - vuol dire che è un problema che sentiamo, sono obiettivi che condividiamo, sono strategie che desideriamo tradurre in pratica insieme e questo mi sembra un bel segno di civiltà davanti a un problema che sta in qualche modo massacrando l'Europa, mettendone in discussione l'identità profonda e generando una sensazione di egoismi e di individualismo nazionale, che ci fa sentire un po’ sorpresi e spiazzati, proprio noi che dall'Italia continuiamo invece a difendere questo obiettivo con le unghie e con i denti”. (ec)

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