14 dicembre 2017 ore: 16:27
Immigrazione

Minori stranieri, parte da Roma la sperimentazione per prevenire la fuga

Solo nel 2017 sono stati 215 quelli scomparsi nel Lazio a fronte di oltre mille inserimenti nelle strutture di accoglienza. Il dato, reso noto dal Tribunale dei minorenni, al centro di un convegno al Campidoglio. Piscitelli: “Dramma nel dramma, minori esposti al peggio”. Baldassarre: “Stiamo riformando accoglienza, ma Roma non può accogliere nuovi migranti”
Minori non accompagnati, ombre su muro

ROMA – Solo nel 2017 sono stati 215 i minori stranieri non accompagnati scomparsi nel Lazio a fronte di oltre mille inserimenti nelle strutture di accoglienza. A sottolinearlo è Amalia Settineri procuratore della Repubblica al Tribunale per i minorenni di Roma. Il problema dei ragazzi stranieri che scappano dalla comunità di accoglienza e che, in seguito, finiscono nelle maglie della criminalità riguarda, infatti, da vicino la Capitale. Proprio per questo inizia da Roma la sperimentazione di un protocollo di prevenzione sull’allontanamento dei minori stranieri dai centri di accoglienza. L’iniziativa è stata presentata questa mattina al Campidoglio dall’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale, Laura Baldassarre, insieme al commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, Vittorio Piscitelli.

“La situazione di Roma è emblematica di quanto accade a livello nazionale, per questo abbiamo voluto cominciare da qui ad attenzionare questo fenomeno, per cercare di prevenirlo – spiega Piscitelli -. I minori che scompaiono sono, infatti, un dramma nel dramma: la maggior parte delle persone che noi cerchiamo in Italia sono minori. La percentuale degli italiani è modesta, modestissima, e di questi il 94 per cento viene trovato nelle successive 48 ore dalla scomparsa. Diversa è, invece, la situazione dei minori stranieri non accompagnati. Sono una categoria fragile: per loro l’Italia è solo una tappa non è la meta del viaggio. E, spesso, sono disposti a tutto per proseguirlo: vengono esposti alle peggiori disavventure, non sapendo tra l’altro che il nostro paese è molto all’avanguardia per la loro tutela”. In tutto – aggiunge il commissario straordinario - sono 6.939 le persone scomparse nel Lazio dal 1974 al novembre del 2017, di queste, 4.150 sono i minorenni.  Roma e provincia fanno registrare la maggior parte degli scomparsi: 6.909 di cui 3.333 minorenni (di questi 6.097 sono stranieri e 812 italiani).

Il protocollo prevederà una serie di misure di rete tra la prefettura, il Comune di Roma, l’università La Sapienza. “L’obiettivo è sperimentare un percorso da estendere poi sul territorio nazionale, come abbiamo fatto per le persone scomparse a partire dal 2013. Allora abbiamo chiesto alle prefetture di dotarsi di un piano che ormai è diventato un sistema nazionale, proveremo a fare lo stesso per i minori non accompagnati – spiega ancora Piscitelli -. Le unità di strada hanno iniziato a lavorare avvicinando i minori per capire le motivazioni che li inducono a scappare. Sulla base di queste esperienze cercheremo di capire come prevenirne la fuga”.

Anche secondo l’assessora Baldassarre il punto nodale è il lavoro di rete. “Siamo qui insieme a tutte le istituzioni con le quali lavoriamo perché con l'azione sinergica possiamo prevenire l'allontanamento dei minori dai centri – sottolinea -. C'è una nuova legge a livello nazionale, la cosiddetta legge Zampa, a partire dalla quale stiamo rivedendo complessivamente tutto il sistema di accoglienza della città. Stiamo provando anche a ripercorrere tutto il percorso che i minori non accompagnati fanno. Pensiamo che la qualità dell'accoglienza sia un forte deterrente all’allontanamento dei minori non accompagnati dai centri. Da anni Roma Capitale lavora a stretto contatto con altre istituzioni: dal commissario straordinario per le persone scomparse, alla prefettura e il tribunale per i minorenni. È molto importante fare il punto della situazione per capire che cosa abbiamo imparato e come possiamo migliorare”.  In concreto – aggiunge – “stiamo mettendo in campo diverse cose. C'è un percorso per la presa in carico dei minori : Roma ha un centro di primissima accoglienza dove vengono accolti i minorenni non accompagnati che vengono trovati sul territorio, lì da subito c'è un equipe multidisciplinare che lavora per la presa in carico sin dall'inizio – aggiunge -. E tra le cose che inseriremo nel piano sociale cittadino c'è un nuovo servizio per i minorenni in difficoltà, tutti, italiani e stranieri per rafforzare la nostra capacità di prenderli in carico”. Nel primo semestre del 2017 risultano in accoglienza nella Capitale 1874 minori stranieri. “Su Roma – aggiunge l’assessora – c’è una prevalenza di minori provenienti dall’Egitto, che rappresenta una complessità nella complessità”. E proprio questa mattina tre minorenni egiziani sono stati al centro di una protesta nel centro di primissima accoglienza di Villa Spada.

A margine del convegno l’assessora Baldassarre, rispondendo alle domande dei giornalisti, è tornata sulla possibilità dell’accoglienza dei rifugiati in famiglia. “Quella del contributo economico a chi ospita un rifugiato è una misura ancora non operativa che abbiamo chiesto al dipartimento di studiare – spiega -. Uno strumento pensato per cambiare la dinamica dei grandi centri. Quando siamo arrivati c’era una situazione in cui anche un solo centro arrivava ad ospitare addirittura più di 400 persone. Abbiamo riformato completamente il sistema di accoglienza e ora i centri sono molto più piccoli e stiamo studiando altre possibilità ancora. Il tutto per far sì che l’accoglienza sia sostenibile, sia per chi viene accolto e sia per la città. Partiamo da numeri sostenibili, il nostro messaggio in tutte le sedi istituzionali è che Roma non può accogliere nuovi migranti”. (ec)

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