Minori stranieri soli, 2.390 gli aspiranti tutori. "L’Italia dell’accoglienza"
ROMA - “Così come l’approvazione della Legge 47 sulla tutela dei minori non accompagnati entrata in vigore lo scorso aprile, è uno dei provvedimenti più importanti adottati in questa legislatura, la decisione di diventare tutori così come previsto dall’art.11 di quella stessa legge è una delle scelte più coraggiose e generose che possa compiere un cittadino in favore di minori in condizioni di gravi difficoltà dimostrando che c’è un’Italia solidale che respinge il rancore e pratica l’accoglienza e la cura verso il prossimo. A tutti voi va il mio personale ringraziamento”.
Queste le parole che il sottosegretario alla giustizia Gennaro Migliore ha rivolto questa mattina all’Aula Europa della Corte di Appello di Roma in occasione della consegna dei primi diplomi ai volontari che nel Lazio hanno scelto, dopo un corso di formazione organizzato dall’ Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza di diventare tutori di minori non accompagnati.
“Il mio ringraziamento va inoltre al personale degli uffici giudiziari romani, e in particolare alla Procura e al Tribunale per i Minorenni che stanno recependo con entusiasmo le novità introdotte dalle recenti riforme, aprendo percorsi di tutela in tempi strettissimi dal momento in cui ricevono la segnalazione dell’esistenza del minore sul territorio”.
“Malgrado la formazione di questa nuova figura sia partita da pochi mesi a fronte di 18.491 minori non accompagnati presenti a settembre 2017 sul nostro territorio – ha continuato Migliore – possiamo contare oggi su 2390 aspiranti tutori. Considerando che ci troviamo davanti al risultato dei primi corsi – ha concluso il sottosegretario - dobbiamo essere molto soddisfatti e siamo certi che grazie alla spinta al volontariato diffuso presente nel nostro Paese, l’obiettivo di arrivare a individuare un tutore per ogni minore sarà raggiunto a breve”.