Minori stranieri soli, il Parlamento europeo approva risoluzione per tutelarli
MILANO - Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia UE per i diritti fondamentali, nel settembre 2016 la Bulgaria era il Paese con il maggior numero di bambini migranti detenuti, "mentre in Grecia, Ungheria, Polonia e Slovacchia se ne registra ugualmente un numero elevato". Nessun minore invece è stato trattenuto nei giorni in cui sono stati effettuati controlli in questi Paesi: Cipro, Danimarca, Estonia, Germania, Italia, Irlanda, Malta, Spagna e Regno Unito. Per questo oggi il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione non legislativa, nella quale chiede agli Stati membri e alla Commissione europea che ad ogni minore migrante sia garantito l'accoglienza in strutture adeguate, l'istruzione e la nomina di un tutore.
Secondo le stime della Ue su dati dell'Unicef, sono 5,4 milioni i bambini migranti che vivono in Europa, rileva la risoluzione. Quasi la metà di coloro che sono arrivati negli ultimi anni erano bambini non accompagnati o separati dalla propria famiglia. I deputati sottolineano che la mancanza di informazioni affidabili e la lunghezza del ricongiungimento familiare e delle procedure di nomina dei tutori, nonché il timore di essere detenuti, rinviati o trasferiti, si traducono molto spesso nella fuga dei bambini, che vengono così esposti alla tratta, alla violenza e allo sfruttamento.
I deputati chiedono inoltre, che sia data priorità al trasferimento di minori non accompagnati dalla Grecia e dall’Italia, ma anche che tutte le procedure pendenti di ricongiungimento familiare siano portate a termine senza ritardi. Nella risoluzione, il Parlamento sottolinea l’importanza di istituire un solido sistema di identificazione e registrazione per garantire che i minori entrino in sistemi di protezione nazionali.
I deputati sono particolarmente preoccupati per lo sfruttamento delle ragazze a fini di prostituzione e chiedono agli Stati membri di intensificare gli sforzi e la cooperazione transfrontaliera per identificare i minori vittime di tratta, abuso e ogni altra forma di sfruttamento. Per quanto riguarda le procedure di verifica dell’età, la risoluzione sottolinea che le visite mediche dei bambini dovrebbero sempre essere effettuate “in modo non invadente e nel rispetto della loro dignità”. Il Parlamento ha inoltre respinto l'uso della coercizione per l'acquisizione di dati biometrici dei bambini.