13 giugno 2018 ore: 16:56
Immigrazione

Minori stranieri soli: in Emilia-Romagna sono 1.017, 170 le strutture

La regione è tra le prime 5 per accoglienza di Msna. Tra gli aspiranti tutori prevalgono le donne. Quasi la metà ha meno di 45 anni. La relazione 2017 della Garante dell’Infanzia. Tra gli obiettivi: completare la formazione dei tutori, sostenere minori vittime di violenze e un focus su minori allontanati da famiglie di origine

BOLOGNA – Sono poco più di mille (1.017) i minori stranieri non accompagnati presenti in Emilia-Romagna, pari al 5,7% sul totale nazionale (dati al 31 dicembre 2017). Le strutture di accoglienza sono 170, un numero che porta l’Emilia-Romagna tra le 5 con maggiore ricettività. “La nostra regione è tra quelle che accolgono il maggior numero di minori dopo la Sicilia, la Calabria, la Lombardia e il Lazio, con un dato che si è mantenuto stabile rispetto al 2015”, ha detto Clede Maria Garavini, Garante regionale per l’infanzia che ha presentato la sua attività nel 2017 in Commissione Parità. Un capitolo importante dell’attività della garante è stata la formazione dei tutori volontari per i minori stranieri soli: dal report emerge che tra gli aspiranti tutori prevalgono le donne (sono il 73% del totale) e che il 43% ha meno di 45 anni, mentre il 46% ha tra i 46 e i 65 anni. Più di 6 su 10 sono laureati e quasi tutti hanno dichiarato di aver già svolto esperienze concrete di assistenza e accompagnamento di minori stranieri all’interno di associazioni di volontariato o culturali. 

Altri temi trattati sono povertà infantile e cyberbullismo. Le cause principali della povertà infantile sono legate alla numerosità del nucleo familiare, alle madri sole, all’istruzione dei genitori, alla cittadinanza straniera e anche all’età. I bambini in condizione di povertà relativa in Emilia-Romagna sono il 12,5% (dato al 2015). La consigliera Francesca Marchetti (Pd) ha ricordato l’impegno sul cyberbullismo e sul caso Blue Whale e sulla povertà infantile ha chiesto “un’analisi dei sistemi adottati dalla Regione, per capire se ci sono stati risvolti o se ne potranno avere”. 

Tra gli obiettivi della Garante: “Completare la formazione dei tutori volontari, continuare a collaborare con gli ordini professioniali e con l’Autorità giudiziaria, avviare una consulta delle ragazze e dei ragazzi della garante regionale, sostenere i minori vittime di violenze e avviare un focus sui minori allontanati dalle famiglie d’origine”. (lp)

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