6 luglio 2017 ore: 11:23
Immigrazione

Minori stranieri soli, l'appello: "Leggi straordinarie per l'accoglienza"

Diventa sempre più seria e ingestibile l’emergenza dei minori stranieri non accompagnati che sbarcano nei vari porti della Calabria, dopo essere stati salvati nel Mediterraneo. A Corigliano ci sono ancora 166 minori al palazzetto dello sport; un altro centinaio di ragazzi è in attesa di sistemazione a Reggio Calabria. "I comuni non possono far finta di niente"
Minori non accompagnati. Calabria 1

I volontari dell'accoglienza giocano con una piccola migrante al porto di Reggio Calabria

I volontari dell'accoglienza giocano con una piccola migrante al porto di Reggio Calabria
Minori non accompagnati. Calabria 1

CORIGLIANO - “Occorrono leggi straordinarie per fronteggiare e gestire la drammatica emergenza umanitaria dei minori stranieri non accompagnati che arrivano con gli sbarchi”. Questo l’appello accorato che arriva dalla Calabria dove comincia ad essere sempre più seria e ingestibile l’emergenza dei minori stranieri non accompagnati che sbarcano nei vari porti della regione, dopo essere stati salvati nel Mediterraneo. La problematica,  sempre più impellente visti gli arrivi continui di migliaia di persone in fuga dall’inferno dell’Africa e del Medio Oriente, è stata al centro di un vertice istituzionale tenutosi a Corigliano in provincia di Cosenza. La cittadina dello Ionio è stata teatro di numerosi sbarchi, sia negli anni scorsi che in questi primi mesi del 2017. All’incontro hanno partecipato il sindaco coriglianese Giuseppe Geraci e i delegati della Regione per l’immigrazione e i diritti umani Giovanni Manoccio e Franco Corbelli. Presenti anche l’assessore comunale alle politiche sociali e all’immigrazione Marisa Chiurco, il viceprefetto vicario di Cosenza Emanuela Greco insieme all’assistente sociale della prefettura Sara Ottisani. Un vertice che ha evidenziato la situazione precaria in cui si trova Corigliano dove vi sono ancora 166 minori alloggiati al palazzetto dello sport; sono una parte del gruppo degli oltre 200 minori arrivati con l’ultimo sbarco di qualche giorno fa.

Un altro centinaio di ragazzi, arrivati anch’essi con l’ultimo sbarco della settimana scorsa, è in attesa di sistemazione a Reggio Calabria. “Bambini e ragazzi che non si sa dove debbano andare anche perché – è stato rimarcato nel vertice di Corigliano – i sindaci dei Comuni della provincia interessata, non hanno manifestato la disponibilità ad accoglierli”. Da ciò l’impossibilità, per un solo comune, di poter gestire l’emergenza che si è creata. La situazione fin troppo critica e complessa ha indotto i rappresentanti istituzionali a rivolgere un chiaro e fermo appello al governo nazionale e al Parlamento “per far fronte a questa emergenza con leggi non ordinarie ma straordinarie che consentano di superare i diversi ostacoli burocratici e di accelerare l’iter di procedura per la ripartizione e sistemazione dei minori nelle diverse strutture di accoglienza”. Per Corbelli “le prefetture devono avere il potere di obbligare, per legge, tutti i sindaci ad accogliere i minori non accompagnati salvati nel Mediterraneo. I comuni non possono far finta di niente, non possono non rispondere all’appello del prefetto e lasciare che sia una sola municipalità a farsi carico di questa eccezionale emergenza umanitaria”.

Un neonato soccorso durante uno dei tanti sbarchi avvenuti a Crotone
Minori non accompagnati. Calabria 2

Secondo Manoccio “occorre una deroga per snellire l’iter delle procedure per facilitare così l’assegnazione dei minori stranieri non accompagnati”. Il viceprefetto Greco ha ribadito il “grande impegno della prefettura che sta fronteggiando con ogni mezzo questa difficile situazione”. I rappresentanti comunali di Corigliano hanno confermato lo spirito solidale e accogliente della cittadina dello Ionio cosentino” ma hanno anche chiesto con forza di “non essere lasciati soli. La situazione è già fin troppo delicata e, se gestita in maniera non adeguata, diventerebbe a forte rischio anche per la tenuta sociale dei territori”. Intanto il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, si è detto favorevole alla creazione di nuovo hotspot per migranti. Oltre alla città dello Stretto, sembra infatti che altri due hotspot dovrebbero sorgere a Corigliano e Crotone che è già hub per l’accoglienza col Cara di Isola Capo Rizzuto.

Falcomatà ha dichiarato che “si tratta di scelte ministeriali e che la situazione attuale impone che all’arrivo dei migranti ci siano strumenti diversi di identificazione e smistamento sui territori. Tuttavia – ha precisato il primo cittadino reggino - hotspot e centri di identificazione non devono diventare strumenti invasivi a danno del territorio. Reggio Calabria è una città turistica, nel nostro porto arrivano anche navi da crociera, quindi si deve poter consentire di continuare tutte le normali attività che generalmente si svolgono in un porto come quello reggino”. (msc)

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