5 febbraio 2013 ore: 16:57
Non profit

Modena, il crowdfunding per rilanciare l’impresa nelle zone terremotate

Si chiama "Com-Unity" e nasce da un'idea della Banca interprovinciale etica che ha creato una piattaforma on line per finanziare progetti di impresa innovativi
Terremoto Emilia: Chiesa di Medolla Terremoto Emilia: Chiesa di Medolla

Terremoto Emilia: Chiesa di Medolla

MODENA – Ripartire dal basso per contribuire a rimettere in moto un’economia che appare inceppata. È questa l’idea che sta alla base di “Com-Unity”, il progetto di crowdfunding per rilanciare l’impresa che sarà on line da marzo. Obiettivo? Fare in modo che ognuno possa, con un piccolo gesto, determinare un cambiamento nella propria comunità, decidere quali idee promuovere, quali imprese sostenere e quali iniziative supportare. Dietro al progetto di crowdfunding che nasce in una provincia, quella modenese, fortemente colpita dal terremoto del maggio 2012 ma che non ha vincoli di carattere territoriale, c’è la Banca interprovinciale etica che ha fatto sua un’idea innovativa, adattandone i contenuti alla realtà italiana. “Uno dei punti deboli del crowdfunding – spiega Giuliano Davoli, vicedirettore generale della Banca interprovinciale etica – è che le persone non si fidano perché non sanno dove vanno a finire i soldi”. La presenza della banca serve proprio da garanzia perché ogni centesimo versato sia devoluto alla realizzazione del progetto per cui sono stati versati, come un “deposito vincolato al progetto”.
 
L’obiettivo di “Com-Unity” è selezionare idee vincenti, investire sulle persone e sostenere progetti imprenditoriali innovativi, rendendo più stretto il rapporto con il territorio. Il portale, on line dai primi di marzo, accoglierà progetti riguardanti diversi settori, dalla tecnologia alla ricerca scientifica, ma anche inziative di solidarietà. “Gli ambiti a cui ci rivolgiamo sono i più diversi – chiarisce Davoli – ma puntiamo a dare ampio spazio a start up e a neolaureati”. Chi si rivolgerà a “Com-Unity” sarà affiancato da un business coach, per la consulenza nella fase della presentazione del progetto, e poi da un tutor, per la fase del crowdfunding fino al raggiungimento della soglia minima per il finanziamento del progetto. Nel caso in cui non si raggiunga la cifra prevista i soldi saranno restituiti ai donatori.
 
Oltre alla garanzia data dalla banca, è stato istituito anche un Comitato etico, “i cui compiti – chiarisce Davoli – sono di verificare che le persone e i progetti siano di una certa moralità, che il progetto sia sostenibile, che la somma richiesta sia congrua per la sua realizzazione e, infine, che i soldi siano utilizzati per quel progetto”. Del Comitato etico fanno parte Mauro Lugli (presidente del Tribunale di Modena), Ivano Dionigi (Rettore dell’Università di Bologna) e Massimo Giusti (vicepresidente della Cassa di risparmio di Modena). 

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