3 giugno 2016 ore: 16:31
Immigrazione

Morti in mare, appello dei Comboniani: corridoi umanitari sicuri

"No al dilagare dell’indifferenza verso stragi ormai quotidiane , alle morti in Siria o al bombardamento degli ospedali in diverse parti del mondo"

PALERMO - No alle continue morti di migranti in mare e si all'apertura di canali umanitari sicuri e legali d'accesso all'Europa. A partire da queste richieste i laici comboniani di Palermo lanciano il loro appello alle istituzioni italiane ed europee ma anche a tutta la cittadinanza responsabile che ha a cuore la sorte dei migranti. "Ancora una volta le nostre vite sono scosse dalle notizie e dalle immagini che arrivano dal Canale di Sicilia: terza strage in tre giorni (una cadenza mai verificata prima) - si legge nella loro nota - ha messo fine alla vita di tanti uomini, donne e bambini che scappavano da realtà di guerre e persecuzioni. Sono 1475 le persone morte e scomparse nel mare Mediterraneo dal 1 gennaio 2016.

"Chiediamo l’apertura dei canali umanitari con meccanismi d’entrata reali e sicuri per le persone che emigrano da paesi terzi - continua la nota -. Unico strumento per evitare questa ecatombe. Per questo è importante prendere posizione contro le politiche di chiusura dell’Europa. Nelle nostre mani c’è sempre la possibilità di proteggere la vita e di realizzare una società accogliente, segnata da relazioni giuste e rispettose. In alcuni passaggi i la comunità di laici comboniani risulta molto critica nei confronti della politica dell'Unione europea.

"Purtroppo l’Ue, piuttosto che inviare una vera missione internazionale di soccorso, lascia che i singoli paesi, come la Gran Bretagna - dicono -, inviano navi da guerra per 'bloccare' le partenze verso l’Europa. Una missione immorale e giuridicamente priva di base legale, ma premiata dal consenso elettorale. Anni di denunce, morti, violenze e vite mercificate in ogni loro aspetto hanno chiarito come il governo europeo della mobilità non sia affatto basato sulla tutela dei diritti fondamentali ma su ben precisi calcoli economici e politici". L'invito dei laici comboniani è pertanto quello di mantenere alto il livello di indignazione sociale su tutto quello che finora è accaduto.

"No al dilagare dell’indifferenza verso stragi ormai quotidiane - scrivono ancora nella loro nota -, alle morti in Siria o al bombardamento degli ospedali in diverse parti del mondo. No alla morte di tantissimi uomini, donne e bambini che non dipendono soltanto da aguzzini sanguinari (trafficanti, scafisti), ma soprattutto sono la conseguenza di una politica europea ipocrita e immorale. No alle soluzioni basate sulla repressione, attraverso misure che vanno dalla detenzione al respingimento, ma anche con i piani di creazione di una polizia di frontiera europea (Migration compact). No al millantato afflato umanitario verso gli immigrati del governo italiano, usato come merce di scambio per negoziare condizioni fiscali più favorevoli con la Commissione Europea e per ottenere finanziamenti ed agevolazioni. No all’innalzamento dei muri che costringono tantissimi a consegnarsi ai trafficanti di essere umani che vivono periodi felici agevolati da una politica cieca. No al sistema di profitto che gira intorno all’immigrazione e che ha raggiunto livelli di complessità e stratificazione molto alti, un meccanismo ben rodato in molto settori economici". (set) 

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