Morti in Rsa, associazione Felicita scrive a Sala, “responsabile morale”
ROMA – Si potevano e si dovevano evitare, quelle morti in Rsa: “Questa nuova tragedia, che colpisce i cittadini più fragili di Milano poteva essere evitata”. Lo afferma “con dolorosa certezza”, in una lettera inviata al sindaco Sala, l'associazione per i diritti nelle Rsa Felicita, “conoscendo da
vicino i problemi rimasti ancora irrisolti nelle Rsa nonostante i fiumi di parole e di promesse profusi dopo la strage di anziani causata dalla pandemia”.
E ricorda, l'associazione, “le proposte che la nostra associazione presentò durante un incontro con lei e con l'assessore alle politiche sociali allora in carica: un incontro che avvenne a fine maggio
2021, a ridosso del voto che poi riconfermò il suo mandato di sindaco, nel quale ponevamo, tra le altre richieste, l'urgenza di istituire un tavolo di lavoro congiunto per rivedere i criteri di assegnazione a enti privati della gestione delle Rsa pubbliche, e di approntare gli strumenti di
controllo per monitorarne il rispetto nella trasparenza delle regole”.
Proposte che affondavano le proprie radici nei “fatti tragici avvenuti da poco al Pio Albergo Trivulzio – si legge ancora nella lettera - nella più importante Rsa milanese partecipata dal
Comune di Milano oltre che da Regione Lombardia, per fare luce sui quali è ancora in corso il lavoro della giustizia”,
Cosa ne è stato di quelle proposte e di quelle buone intenzioni? “Dopo quell’incontro, e dopo il cambio della Giunta che vide la nomina di un nuovo assessore, non ci fu più seguito alle promesse di affrontare i problemi posti sul tavolo. E altrettanto cadde la nostra proposta di istituire una Carta dei diritti a tutela degli anziani ratificata dal Comune di Milano, che offrisse indicazioni operative a istituzioni e gestori deputati alla loro cura e assistenza. D’altronde, nulla di nuovo sotto il sole quando si tratta di eludere un problema di sistema, quello della gestione di strutture deputate a proteggere e assistere una popolazione considerata residuale come quella degli anziani. Dove evidentemente le logiche politiche, economiche e finanziarie prevalgono sulla necessità di rispondere ai bisogni di questa fascia di popolazione”.
Dura la condanna espressa dall'associazione nei confronti del sindaco: “Al di là dell’accertamento delle eventuali responsabilità penali dei singoli, noi riteniamo lei primo responsabile morale di questa ennesima tragedia. E la giornata di lutto che dovrebbe commemorare queste ennesime vittime sarà per noi una giornata di lutto della fiducia verso l’istituzione che dovrebbe essere più vicina ai milanesi”.