Mos Maiorum, Arci e Frontexit: "Operazione persecutoria e razzista"
ROMA - Il nuovo intervento di polizia europea sul controllo delle frontiere e il contrasto dell'immigrazione irregolare è "un’operazione dal carattere persecutorio e razzista". Questo il commento di Arci nel giorno di avvio di Mos Maiorum, operazione coordinata dal Ministero dell’Interno italiano con il sostegno di Frontex ed Europol. Una vera e propria "caccia ai migranti", gli fa eco Frontexit, la campagna italiana promossa dalla rete europea Migreurop in vari paesi dell’Unione europea di cui anche l'Arci fa parte, che parte oggi e proseguirà fino al 26 ottobre 2014 con massicci controlli nello spazio Schengen e alle frontiere esterne.
"Quest’enorme retata su scala europea - spiega Frontexit - mira a intercettare e raccogliere i dati personali dei detentori di documenti falsi, dei richiedenti asilo la cui domanda è stata rigettata e dei trafficanti. Oltre al fatto, grave, che il Parlamento europeo non sembra essere stato avvertito di questo progetto, pongono problemi sia la mancanza di chiarezza delle basi legali di questi controlli sia la realizzazione di tutta l’operazione. Nessuna informazione è stata data su come saranno utilizzati i dati raccolti con gli interrogatori e se sono previste operazioni di rimpatri congiunti".
In questo modo, ricorda Frontexit, il soggiorno irregolare viene paragonato a un crimine e i richiedenti asili visti come potenziali impostori, nonostante una sentenza della Corte di giustizia europea abbia condannato la penalizzazione del soggiorno irregolare. Il rischio di un'operazione del genere è quello di alimentare "il fantasma di un’invasione criminale in Europa. Coadiuvando una politica discriminatoria, l’agenzia Frontex impedisce l’esercizio dei diritti dei migranti e dei rifugiati", come è stato già ha dimostrato da un rapporto della campagna italiana. L'Arci ricorda che è attivo il numero verde s.o.s diritti 800 99 99 77 a cui i migranti si possono rivolgere per raccogliere denunce di ingiustizie e comportamenti persecutori e assistenza legale.
"L’operazione MosMaiorum non è che l’ennesimo esempio della guerra (condotta dall’Ue) contro un nemico immaginario - continua Frontexit - . Benché la società civile, le Nazioni unite e il Consiglio d’Europa abbiano fatto appello per la fine dell’ecatombe facilitando l’ingresso allo spazio europeo, gli annunci della Commissione europea di forti misure per mettere fine ai ‘drammi dell’immigrazione’ sono rimasti lettera morta. L’assenza di meccanismi comuni di salvataggio in mare, di accoglienza dei migranti e dei rifugiati contrasta con questa frenesia securitaria".
"Le reti mafiose e criminali non esisterebbero se ci fossero vie d’ingresso legali per le persone migranti - conclude Frontexit -. La migrazione non è un crimine. I migranti non sono una minaccia. I rifugiati hanno diritto a una protezione internazionale. L’Europa deve fermare questa guerra omicida, di cui Frontex è il simbolo".