2 ottobre 2014 ore: 18:17
Immigrazione

Mos Maiorum. Cospe: “Una retata poliziesca. È caccia al migrante”

Oltre 18 mila agenti di polizia impiegati dal 13 al 26 ottobre in tutta Europa per dar vita all’operazione, ma per l’organizzazione è la presa del fallimento delle politiche europee. “Retata disumana ed inutile. Pistelli prenda una posizione"
Accoglienza, sbarchi, una nave piena di immigrati in arrivo

ROMA – Una “retata poliziesca” e una vera e propria “caccia al migrante irregolare”. È quella che avverrà in tutto il vecchio continente dal 13 al 26 ottobre secondo quanto denuncia il Cospe che parla di “18 mila agenti di polizia di tutti i Paesi membri dell'Unione europea e quelli associati all’accordo di Schengen mobilitati per dare la caccia ai migranti irregolari e sans-papiers di tutta Europa”. Si tratta di Mos Maiorum, un’operazione che ha preso il via con l'ordinanza del Consiglio d'Europa n. 11671/14 del 10 luglio 2014 a circolazione limitata “sotto la guida della Presidenza del semestre italiano – spiega il Cospe - e il coordinamento della direzione centrale per l’Immigrazione e la Polizia di Frontiera del ministero dell’Interno italiano”.

Secondo l’organizzazione, l’operazione prevede "controlli forzati, posti di blocco, interrogazioni e probabile detenzione nei Cie in attesa di espulsione e arresti" dalle stazioni agli aeroporti e all'interno dello spazio di circolazione di Schengen. “L’iniziativa mostra una perfetta continuità con l'approccio poliziesco e repressivo delle politiche europee - spiega il Cospe -, del programma di Stoccolma e degli Accordi di Dublino che, secondo i dati resi noti dall'Organizzazione internazionale delle migrazioni lo scorso 29 settembre, sono responsabili della morte di 40 mila persone dal 2000, e più di 3 mila solo quest'anno nel solo Mediterraneo, che rimane la frontiera più pericolosa al mondo”.

Un’operazione, spiega la nota del Cospe, che parte proprio a pochi giorni dal 3 ottobre, anniversario del tragico naufragio di Lampedusa, in cui persero la vita 366 migranti. “Eppure l'Europa si barrica dietro una fortezza culturale e militare – aggiunge il Cospe -, e rifiuta di prendere atto del proprio fallimento: la complessità delle migrazioni non si affronta a colpi di repressione militare e facili slogan in piazza. Da anni le organizzazioni della società civile del Mediterraneo, segnalano che un'alternativa è possibile”.

Al governo italiano, il Cospe chiede di “non perseguire coloro che hanno salvato dal naufragio con l’operazione Mare Nostrum, aderendo a questa retata disumana ed inutile. Tale operazione contraddice totalmente gli impegni assunti da Pistelli di fronte ai rappresentanti della società civile europea a Firenze, in occasione dell'inaugurazione del semestre italiano di presidenza Ue”. Al vice ministro agli Esteri Pistelli e al ministro dell’Interno Alfano, il Cospe chiede con urgenza una presa di posizione e garanzie “sul pieno rispetto dei diritti umani e della Convenzione di Ginevra sui rifugiati – aggiunge la nota -. Ci aspettiamo di meglio dalla politica, pretendiamo un’altra Italia e un’altra Europa. Il nostro Mos Maiorum non è quello della paura e della repressione. La cultura, la tradizione europea e mediterranea in cui ci riconosciamo è quella dell'incontro e del dialogo”.

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