26 gennaio 2015 ore: 14:37
Immigrazione

Mos Maiorum: per Frontex l'obiettivo è raggiunto, ma le critiche non mancano

L'agenzia di monitoraggio dei confini europei considera un successo la maxi operazione di dicembre. Per l'ong britannica Statewatch invece ci sono stati pochi fermi dei trafficanti e troppi invece tra i profughi. Critici anche gli europarlamentari della Sinistra unitaria europea
Immigrati appena sbarcati. In fila per controlli

MILANO - "Per ragioni sconosciute, Mos Maiorum ha catturato l'operazione dei mass media internazionali che l'hanno etichettata come un'operazione per arrestare migranti, nonostante il suo obiettivo fossero i network criminali che facilitano l'immigrazione irregolare e il monitoraggio/controllo delle rotte più seguite". È quanto si legge nel capitolo conclusivo della relazione curata dall'agenzia di controllo dei confini europei Frontex, che ha tratto un bilancio finale di come è stata condotta Mos Maiorum.

Nonostante per Frontex "gli obiettivi siano stati raggiunti (visti i 257 facilitatori arrestati)", le voci contrarie a Mos Maiorum non si placano. Prima di tutto quella di Statewatch, la ong britannica che ha reso disponibile il rapporto finale su Mos Maiorum presentato il 22 gennaio al Consiglio dell'Unione europea il 22 gennaio, e finora mai pubblicato. Secondo Statewatch "una delle 'ragioni sconosciute'" causa dell'avversione per l'operazione congiunta "potrebbe essere – ironizza l'ong – che uno degli obiettivi annunciati negli intenti originali fosse di 'fermare (apprehend in inglese, che significa anche "comprendere", ndr) migranti irregolari e raccogliere informazioni rilevanti per scopi d'intelligence e investigativi'". I passeur fermati però sono solo l'1,3%, sottolinea l'ong, rispetto al totale dei migranti fermati.

Statewatch cita poi le informazioni condivise in rete dagli utenti di Map Mos Maiorum!, una piattaforma per geolocalizzare i controlli durante le due settimane di Mos Maiorum e invitare i migranti ad evitare le rotte più militarizzate. "La polizia nazionale ha fermato persone solo per il colore della pelle", riporta un utente da Saragozza, in Spagna. "Due auto delle polizia su Urbanstrasse/Kottbusserdamm. Fermano macchine "a caso"; ovviamente su base razziale", scrive un altro da Berlino. "La polizia sta controllando solo i rifugiati (persone da Afghanistan e Siria)", segnala uno da Plovdiv, Bulgaria. Per quanto Statewatch ammetta che i report "non sono stati verificati da terzi", l'organizzazione sottolinea che "è impressionante la prevalenza di segnalazioni di apparenti casi di discriminazioni". La campagna di segnalazione era nata proprio perché Statewatch aveva criticato l'assenza di chiari criteri per stabilire i limiti del fermo di polizia ai danni dei migranti irregolari. In più, evidenzia Statewatch, il rapporto non fornisce dati sulle forze dell'ordine dispiegate lungo i confini europei.

Gli europarlamentari Barbara Spinelli e Kostas Chrysogonos (GUE/NGL- Sinistra unitaria europea) il 10 dicembre 2014 avevano scritto al Consiglio d'Europa per ottenere chiarimenti in merito ai metodi seguiti per i controlli alle frontiere. Questa la risposta che hanno ottenuto: "L'operazione è condotta sotto la responsabilità dello Stato Italiano. (…) Il Consiglio come istituzione non può prendere alcuna decisione nella sua disposizione, né si trova nella posizione di poter commentare come è stata condotta". Sempre nella risposta ricevuta dai due europarlamentari si legge che "le sedi competenti, accanto alla Commissione, come la Corte dei Trattati, sono responsabili della supervisione affinché si rispetti la legge dell'Unione". In una seconda lettera aperta di poco successiva, Spinelli e Chrysogonos definiscono "scarica-barile delle responsabilità" la risposta ottenuta dal Consiglio, che si "de-responsabilizza" rispetto a quanto accaduto durante Mos Maiorum. I due europarlamentari criticano poi la scelta della Presidenza italiana di aver concentrato gli sforzi in materia di asilo e migrazione nell'operazione Mos Maiorum. (lb)

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