Moschea a Milano, Coreis: "Non per forza entro il 2015"
MILANO – "Chi l'ha detto che la moschea serve per forza entro il 2015? Va bene avere fretta, ma la moschea deve essere un simbolo di pace e di dialogo, primo fra la comunità musulmana e le istituzioni". Così interviene Yahya Pallavicini, presidente della Coreis (Comunità religiosa islamica). Non condivide i metodi della discussione intavolata da Davide Piccardo, il presidente dell'associazione di via Meda. "Questo non significa che non abbiamo fretta", precisa Pallavicini. Da anni la Coreis aspetta di aprire la moschea all'interno del suo centro. I lavori di ristrutturazione per rendere a norma l'edificio sono fermi da due anni. "Io ho fretta per un'urgenza, ma non voglio ottenere un risultato a tutti i costi, promuovendo disordini e discussioni con il Comune. Dobbiamo mantenere nell'urgenza una santa pazienza", continua Pallavicini. Ma ammette che le istituzioni in questi anni sul tema Islam e moschea a Milano "hanno sempre preso tempo", "ma non sono disposto – spiega – a trasformare la religione in un'arena politica. Piuttosto non facciamo la moschea". (lb)