Moschea a Milano, il comune: "Non c'è solo la richiesta del Caim"
MILANO – Il vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris risponde alla campagna del Caim "Moschea si prego" (Coordinamento delle associazioni islamiche di Milano, Monza e Brianza) "L'amministrazione – scrive De Cesaris in una nota - ha avviato un percorso che vuole e deve coinvolgere tutte le associazioni islamiche presenti sul territorio. Un percorso che ha al centro l'individuazione di uno o più luoghi di preghiera che rispondano alle esigenze della comunità islamica e siano in grado di dare la giusta accoglienza a tutti coloro che visiteranno Milano in occasione di Expo. Un percorso che ripeto deve tener conto di tutte le istanze, che non sono solo quelle espresse dal Caim". Insomma, il Caim si deve mettere in fila come tutti. Le resistenze dell'amministrazione derivano dal fatto che per l'amministrazione il Caim è un'associazione vicina ai Fratelli musulmani egiziani. Davide Piccardo, coordinatore del Caim, replica: "Non ci siamo mai espressi come Coordinamento su questioni internazionali. Ognuno porta avanti la sua idea, siamo una realtà plurale". Il Caim ha sempre sostenuto di appoggiare una liberalizzazione delle moschee, piuttosto che difendere l'idea di un unico edificio per tutta la città.
Yayha Pallavicini è il portavoce della Coreis (Comunità Religiosa Islamica) Italiana. Sulla gestione del tema moschea ha le idee chiare: "Il Caim rappresenta soltanto se stesso, non ha nulla da dire alla comunità islamica milanese. Non si tratta di fare la voce grossa per ottenere un degno luogo di preghiera. Cerchiamo di avere una visione dell'islam armoniosamente integrato nella visione della Milano di oggi", sostiene. Per Pallavicini invece di una grande moschea cittadina "che diventerebbe la moschea del Caim più che la moschea di Milano" servirebbe migliorare le strutture che già esistono". Tanto i tempi tecnici per la sua realizzazione, aggiunge Pallavicini, comunque non ci sono: "È meglio non farla piuttosto che farla male", continua. E conclude: "Le pressioni di oggi sull'amministrazione comunale rispondono solo a una lottizzazione del potere. Il Caim vuole essere padrone dell'Islam di Milano". (lb)