12 marzo 2014 ore: 12:13
Immigrazione

Moschea a Milano, la campagna sui social network della comunità islamica

Tra qualche mese sarà ormai troppo tardi per realizzarla in vista di Expo. Il Caim lancia l'ultima iniziativa di sensibilizzazione. Il progetto è già in comune, manca solo l'ok per l'inizio dei lavori
Campagna Moschea a Milano, si prego!

MILANO – Moschea a Milano, ultima chiamata. Se il capoluogo lombardo vuole affrontare Expo, i tempi per la realizzazione di una moschea sono strettissimi. Così il Caim, Coordinamento delle associazioni islamiche di Milano, Monza e Brianza, lancia dai social network la sua ultima campagna di sensibilizzazione: "Moschea si prego!". "Si rivolge sia alla nostra comunità che alla società civile – spiega il coordinatore Yassine Baradai -. Per noi è un'esigenza a prescindere da Expo, ma dovrebbe esserlo anche per l'amministrazione". Anche in chiave strategica per attirare gli investimenti dei Paesi arabi e per accogliere i 6 milioni di visitatori musulmani attesi per l'evento. "Vogliamo sollecitare il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris e l'amministrazione – continua -. L'esigenza della comunità è rompere questo muro alzato dalla politica. Si parla di moschea come se fosse una base nucleare. Invece dovrebbe avere dignità pari a tutte le altre case di Dio, chiese, sinagoghe e templi". Ma il tempo stringe: se nei prossimi mesi non si apre il cantiere, non ci saranno i tempi tecnici per costruire la moschea. 

)

Il primo appuntamento della campagna è previsto per l'11 aprile, ribattezzato "Il venerdì dei diritti". La comunità islamica milanese si darà appuntamento per la preghiera al Palasharp, il luogo prescelto dai musulmani milanesi per la grande moschea cittadina. Lo hanno messo nero su bianco anche nel progetto già consegnato al comune di Milano: "Siamo venuti incontro a tutte le loro richieste ma ancora aspettiamo una risposta", nota Baradai. Vale in tutto 10 milioni di euro, di cui 600 mila da spendere per l'abbattimento del Palasharp: "Da parte nostra, abbiamo già dimostrato che tutti i finanziamenti arrivano dall'interno della nostra comunità", precisa Baradai.

Del via libera ai lavori ancora non c'è traccia. "Solo una questione politica", dice Baradai. Ecco perché il secondo appuntamento di "Moschea si prego!", il 18 aprile, è rivolto alla società civile. Ancora da stabilire ora e luogo ma il tema già è chiaro: perché Milano ha bisogno di una moschea. Il Caim ha lanciato la campagna con un video di giovani musulmani che rivendicano il diritto ad avere un luogo di culto adeguato, "perché è un diritto", "perché Milano è multietnica", perché i musulmani hanno bisogno di una casa". Ne seguiranno altri in cui il Caim chiederà anche a milanesi non musulmani cosa ne pensano di una moschea in città. (lb) 

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news