Mutilazioni genitali. In italia 7.700 bambine a rischio
ROMA - "La giornata internazionale della tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili, che si celebra oggi in tutto il mondo, sia l'occasione per riflettere, ma anche per agire, in relazione a un fenomeno che coinvolge almeno 200 milioni di donne e bambine in 30 Paesi secondo quanto rivela l'ultimo rapporto dell'Unicef". Lo dichiara, in una nota, la deputata del Pd e responsabile nazionale del partito per l'infanzia e l'adolescenza, Vanna Iori.
"Questo fenomeno barbaro, che coinvolge in maggior numero le bambine e le ragazze nel periodo compreso tra l'infanzia e i 15 anni d'età, va contrastato e prevenuto con più efficacia: anche l'Italia, dove secondo i dati più recenti sono circa 7.000 le bambine a rischio, non può esimersi da questo ragionamento", sottolinea Iori.
"Le pratiche delle mutilazioni genitali femminili costituiscono un gravissimo rischio per la salute e turbano lo sviluppo psichico delle bambine e delle adolescenti: occorre rafforzare le dimensioni della prevenzione e del contrasto", aggiunge. "In Italia la legge del 2006, che vieta e persegue gli autori di questi reati, viene ancora troppo disattesa: occorre monitorare quali siano le Regioni che hanno promosso una formazione specifica agli operatori sanitari che hanno il compito di accogliere e curare le bambine per le conseguenze fisiche e psicologiche delle mutilazioni", prosegue. "Occorre inoltre sostenere, anche economicamente, le Regioni che hanno messo in campio progetti sul proprio territorio per la realizzazione di percorsi virtuosi di prevenzione e di contrasto rivolto principalmente alle madri e alle donne", conclude la responsabile nazionale del Pd per l'infanzia e l'adolescenza.
(DIRE)