17 luglio 2021 ore: 15:00
Società

Nasce “Casa Aldo”, un rifugio per persone in difficoltà

Frutto della donazione di una professoressa di Parma, grazie alla sinergia del Csv locale e delle associazioni di volontariato, accoglierà per brevi periodi persone in stato di necessità che hanno bisogno di un alloggio
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“Non ho donato. Ho solo restituito parte di quel che ho ricevuto quando ne avevo bisogno. E’ ciò che mi ha permesso di diventare quella che sono. Ora, grata, restituisco”. Con questo spirito Valeria Savi, professoressa del Liceo Marconi di Parma, ha donato un appartamento a CSV Emilia con il patto che venga messo a disposizione della comunità per offrire un supporto temporaneo a persone in difficoltà. Un debito di gratitudine che la professoressa Savi sente nei confronti della comunità che l’ha sostenuta, donandole quei libri e le borse di studio che le hanno permesso di laurearsi per poi di dedicarsi all’insegnamento di italiano e latino. 

“Casa Aldo” nasce per ospitare chi deve seguire una terapia in ospedale, i familiari di pazienti che non possono permettersi un alloggio, donne che hanno bisogno di protezione, persone in difficoltà economica, persone con disabilità che vogliono sperimentare una situazione di autonomia. L’importante è che si tratti di una permanenza breve, perché l’aiuto venga distribuito fra più persone possibili.

In viale Piacenza, due stanze, soggiorno e cucina, ristrutturate e arredate grazie al contributo di Fondazione Cariparma, che saranno gestite in stretta collaborazione con le associazioni del territorio. Saranno infatti le associazioni a intercettare e segnalare i bisogni. Un comitato di garanzia composto da due persone scelte dalla stessa donatrice, farà sì che l’appartamento venga utilizzato nel rispetto dello spirito che guida il progetto.

A supporto delle associazioni e del comitato di garanzia ci sarà il Csv che, come spiegato dalla presidente Elena Dondi, si occuperà di destinare l’appartamento destinarlo “alle persone che, in un momento difficile della loro vita hanno bisogno una cosa fondamentale come la casa per ricreare il nucleo familiare e ritrovare un po’ di sicurezza”.

Casa Aldo porta il nome del padre della professoressa Savi, un modo per non dimenticare, per dare valore alla storia di ciascuno e alle proprie radici. Un ulteriore gesto di gratitudine dal quale lasciarsi contagiare. Dice Valeria Savi: “Questo appartamento non è stato acquistato con i soldi, ma è il frutto del lavoro di mio papà. Quando la casa è stata costruita, lui si era occupato dei lavori di verniciatura e imbiancatura. All’epoca, erano i primi anni del dopoguerra, si usava ripagare gli artigiani così. Il mio papà ha lavorato per quell’appartamento e ora noi lo doniamo a chi è in difficoltà: mi fa piacere sapere che chi ha bisogno avrà un tetto”.

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