Nasce la mensa per i poveri e malati che hanno bisogno di diete speciali
MILANO - È stata fondata nel 1945, appena finita la Seconda guerra mondiale, e ha sfamato intere generazioni di poveri. Dalle famiglie rimaste senza casa distrutte dai bombardamenti a quelle sfrattate oggi, dai migranti arrivati negli anni '60 dal meridione ai profughi che hanno attraversato il Mediterraneo sui barconi. La mensa "Pane di Sant'Antonio" dell'Opera San Francesco per i poveri di piazza Velasquez a Milano è ora chiusa per lavori di ristrutturazione: il suo nuovo compito sarà quello di offrire un pasto caldo ai poveri che hanno anche problemi di salute. Nello stesso convento, infatti, sono già attivi da anni la farmacia e l'ambulatorio: nel 2016 i medici volontari hanno effettuato 33.985 visite (di base, ma soprattuto specialistiche e odontoiatriche) e sono stati distribuiti 52.247 confezioni di farmaci. "La mensa ristrutturata avrà circa 250 posti - spiega padre Maurizio Annoni, frate cappuccino e presidente dell'Opera San Francesco per i Poveri - . Sarà quindi piccola e vista la vicinanza con l'ambulatorio abbiamo pensato a un servizio dedicato a quei poveri e malati che hanno bisogno di diete speciali. Ci sarà spazio anche per le famiglie con i bambini piccoli".
La nuova struttura sarà attiva dalla domenica al venerdì, dalle ore 11.30 alle ore 13, e accoglierà i poveri, come già avviene alla mensa di Corso Concordia, grazie a una tessera che faciliterà la gestione degli ingressi. I lavori di ristrutturazione ammontano a oltre 1 milioni di euro. Per questo l'Opera San Francesco ha lanciato la raccolta fondi "Per loro ci facciamo in due": è possibile donare dai 5 euro, garantendo così un pasto a un povero, fino a 500 euro. (dp)