11 dicembre 2015 ore: 16:06
Welfare

Nasce "Porto 15", cohousing pubblico per under 35

Una residenza collaborativa per single, coppie e famiglie di età compresa tra i 18 e i 35 anni. È il progetto di Comune di Bologna, Asp e cooperativa sociale SuMisura: 18 gli appartamenti con canoni tra i 290 e i 390 euro e ampi spazi comuni da gestire insieme
Porto 15 - edificio

BOLOGNA - Si chiama “Porto 15” ed è il primo cohousing pubblico del Comune di Bologna rivolto a giovani, single, coppie e famiglie, al di sotto dei 35 anni. L’obiettivo? “Formare una comunità”, ha spiegato Riccardo Malagoli, assessore alla Casa del Comune di Bologna, nella conferenza stampa in cui è stato annunciato il bando per la selezione dei giovani cohouser e il via alla riqualificazione (per un investimento di 2 milioni di euro di Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Asp Città di Bologna) dell’immobile che li accoglierà. “Il nuovo modello di residenzialità, che si ispira a un modo di abitare molto diffuso nell’Europa del Nord, guarda non tanto alla casa in sé, ma a tutto ciò che ci sta intorno”, ha chiarito Gianluca Borghi, amministratore unico di Asp Città di Bologna. E quello che c’è intorno sono grandi spazi comuni, in cui realizzare attività insieme, spazi da condividere. La gestione dell’area comune, situata al piano rialzato dell’edificio di via del Porto 15, avverrà attraverso un percorso di progettazione partecipata guidato dalla cooperativa sociale SuMisura, responsabile del processo di costituzione e accompagnamento del gruppo dei cohouser. “Si tratta di un progetto molto innovativo – ha aggiunto Borghi – che vede tra le caratteristiche la riduzione dei costi, la qualità dell’abitare e la condivisione attraverso un welfare di comunità”. C’è tempo fino all’8 febbraio 2016 per candidarsi.

Il profilo dei cohouser di “Porto 15” è identificato nei giovani che faticano a trovare un’autonomia abitativa e cercano soluzioni nuove per emanciparsi dalla famiglia di origine, condividere esperienze di vita alla pari, affermare spazi di indipendenza individuale, realizzare il desiderio di convivenza, maternità, paternità o creare nuovi gruppi di coabitazione. Il target quindi è rappresentato da single, coppie, famiglie di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Tra gli altri requisiti richiesti per candidarsi, un Isee compreso tra 6 mila e 40 mila euro, la residenza a Bologna, non essere stati sfrattati da alloggi Acer e non averne occupati senza titolo negli ultimi 5 anni, non essere stati destinatari di un provvedimento di sfratto per morosità negli ultimi 5 anni e non essere proprietari di un alloggio. Il bando si rivolge a cittadini italiani, comunitari e di Stati extraUe purché titolari di permesso di soggiorno Ce per soggiornante di lungo periodo o regolarmente soggiornanti con permesso di soggiorno almeno biennale.

“Porto 15” è una porzione dell’immobile denominato “Palazzo dell’Istituto di aiuto materno e di assistenza ai lattanti”, ultimato nel 1914, che si trova tra via don Minzoni, via Fratelli Rosselli e via del Porto nel cuore del distretto culturale della Manifattura delle Arti (che ospita tra l’altro il Museo di Arte moderna e la Cineteca). Il cohousing si sviluppa su 5 piani fuori terra e un piano interrato. Gli alloggi (in origine medio/grandi) sono stati frazionati in 18 unità abitative di ampiezza variabile. La riqualificazione ha previsto la creazione al piano terra di un ampio atrio di ingresso su cui si affaccia il ballatoio degli spazi per le attività comuni posto al piano rialzato. Un altro spazio comune è stato ricavato al terzo piano. È stato inoltre inserito un ascensore a servizio di tutti i piani e sono stati realizzati vani tecnici per l’installazione di impianti tecnologici nuovi, cantine di pertinenza degli alloggi e vani accessori comuni, come la lavanderia, al piano interrato. Gli appartamenti sono 9 bilocali e 9 trilocali di ampiezze variabili che possono accogliere da 1-2 persone fino a 4 persone. Gli affitti mensili vanno da 290 a 390 euro e i contratti sono a canone concordato (6+2).

La formazione della comunità. “L’idea è di creare una comunità aperta al territorio”, ha detto Chiara Mossetti di SuMisura. Il processo partecipativo vedrà il coinvolgimento di 40 nuclei ammessi alla sperimentazione in due fasi: la costruzione del gruppo tra marzo e luglio 2016 attraverso 12 incontri il cui obiettivo è la transizione da gruppo di interessati a gruppo di cohousing. È in questo periodo che si svolgerà una sorta di ‘autoselezione’ che selezionerà i 18 inquilini tra i 40 candidati. “La nostra idea è che in questi 5 mesi le persone possano capire se ‘Porto 15’ è il progetto che fa per loro oppure no”, afferma Mossetti. Insomma, l’obiettivo è arrivare a una comunità coesa, per evitare il più possibile gli eventuali conflitti che potrebbero sorgere con la ‘convivenza’. La seconda fase è quella del consolidamento (da agosto a novembre 2016) e prevede 6 incontri e un viaggio per favorire la sperimentazione dei 18 cohouser in attività pratiche e intellettive condivise. La consegna degli appartamenti è prevista per gennaio 2017. (lp)

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