20 febbraio 2014 ore: 14:32
Famiglia

Nasce una casa per padri separati a Sesto San Giovanni

Nove mesi in Casa Assunta, il primo progetto del 2011, non sono sufficienti per uscire dal disagio economico. Così la Caritas della basilica di Santo Stefano inaugura una seconda struttura, Casa Mirella. In tutto seguono circa cinque casi all'anno
Rs Carcere: padre incontra il figlio

Carcere: padre incontra il figlio

MILANO – A Sesto San Giovanni nasce una nuova struttura per adulti in difficoltà. Troppe le richieste di aiuto per un solo centro. A ottobre 2011 è nata una prima struttura, Casa Assunta, dove gli ospiti possono passare al massimo nove mesi. Un tempo non sufficiente a ricostruirsi una vita. "I posti per altro sono solo quattro, così non c'è ricambio e non riusciamo a soddisfare tutte le richieste", spiega Marco Telloli, responsabile del progetto. "Con la maggior parte di loro il tempo di permanenza si è protratto anche a 12 mesi", aggiunge. Così alla prima casa il 16 febbraio ne è stata aggiunta una seconda, Casa Mirella, con altri tre posti e la possibilità di accogliere nel fine settimana fino a tre figli degli adulti in difficoltà. Perché il 60 per cento degli ospiti, fino in questi due anni e mezzo di vita di Casa Assunta, sono stati soprattutto padri separati. La struttura è stata aperta con un contributo di 40 mila euro di un donatore anonimo a cui è stato aggiunto un altro di 45 mila di Fondazione Cariplo.

A Casa Mirella il tempo di permanenza stimato è di cinque-sei mesi, in aggiunta ai nove già trascorsi in Casa Assunta. Si continua a pagare un contributo minimo per vitto e alloggio: 200 euro che servono alla struttura per ripagare i costi di ristrutturazione. Per essere accolti servono alcuni requisiti: il primo è non avere alcun tipo di dipendenza. Altrimenti si rischierebbe di compromettere la tranquillità della convivenza: gli spazi disponibili nelle case sono stanze doppie. I colloqui pre ingresso sono tre: un primo con il responsabile dell'accoglienza in casa, poi con un educatore e l'ultimo con una psicopedagogista. E alla fine si ottengono le chiavi di quella che al massimo per nove mesi diventa una vera e propria casa, in cui l'adulto è totalmente libero. "L'obiettivo è che al termine della permanenza la persona trovi i soldi per un affitto da solo", spiega il responsabile. 

Le segnalazioni che arrivano a Casa Assunta e di seguito a Casa Mirella partono dai centri di ascolto Caritas a Sesto San Giovanni e a Milano. In questi due anni, in media, sono state accolte una decina di richieste ed altre tre sono state rifiutate. (lb)  

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