15 settembre 2014 ore: 12:21
Immigrazione

Naufragi, 2200 morti da giugno. Unhcr: “E' un vero bollettino di guerra"

Stanotte un'imbarcazione con 250 migranti si è rovesciata a largo delle coste libiche, i morti sarebbero oltre 200. La portavoce Sami: “Abbiamo largamente superato le 2500 vittime nel Mediterraneo, è un'emergenza umanitaria senza precedenti. Impensabile superare Mare nostrum””
Immigrazione, barca intercettata da nave militare, sbarchi

ROMA - “L'ennesimo naufragio che si aggiunge a quello che è ormai un bollettino di guerra per un'emergenza umanitaria senza precedenti”. Commenta così Carlotta Sami, portavoce dell'Unhcr; il naufragio avvenuto nella notte a largo delle coste libiche. Sul barcone affondato nelle vicinanze di Tajoura, a est della capitale, viaggiavano 250 persone, di queste finora ne sono state tratte in salvo solo 26. Le vittime, ancora non confermate, sarebbero dunque oltre duecento. “Quello che è successo è l'ennesima tragedia, dopo quella di sabato a largo dell'Egitto e di venerdì a largo di Malta – sottolinea Sami -. Parliamo ancora di centinaia di vittime. Ad oggi secondo questo triste conteggio che teniamo ogni giorno, abbiamo largamente superato le 2500 vittime, di cui almeno 2200 solo da giugno. Un vero boletttino di guerra, che si aggiunge alle vittime dei conflitti alle porte del Mediterraneo: parliamo di 2200 morti a Gaza, di migliaia morti in Ucraina, in Iraq e in Siria.”

Secondo la portavoce per il Sud Europa dell'Unhcr, la situazione è dunque particolarmente grave e bisogna intervenire su due fronti: “E' necessario rafforzare e continuare le operazioni di salvataggio - afferma - ma anche fare un enorme sforzo collettivo in Europa per dare una via sicura per la protezione a queste persone. La maggior parte di essi sono rifugiati e quindi occorre che riescano ad arrivare in Europa senza mettere a rischio la propria vita. Su questi due punti stiamo cercando la collaborazione di tutti gli stati europei e speriamo che questo avvenga in tempi brevissimi perché parliamo di un'emergenza umanitaria senza precedenti”

Gli ultimi naufragi hanno riaperto il dibattito sulla possibilità di aprire corridoi umanitari, per permettere ai migranti di chiedere asilo già nei paesi di transito. Ma per Unhcr non c'è una soluzione univoca: “La nostra proposta prevede diverse possibili soluzioni da far lavorare assieme – spiega – chiediamo di aumentare innanzitutto le posizioni per i programmi di reinsediamento, di aprire i programmi di ammissione umanitaria e di incentivare i programmi per studenti e per bambini in età scolare oltre a prevedere visti di carattere umanitario anche per ragioni di impiego. Un insieme di interventi che presentati alle migliaia di rifugiati che stanno aspettando di arrivare in Europa possano, dunque, dare un messaggio di speranza diverso, rallentando i flussi di coloro che cercano di trovarla mettendosi in mare”.

Nell'attesa di intervenire con programmi umanitari, però - sottolinea ancora l'Unhcr - non bisogna in nessun modo rallentare le operazioni di salvataggio: “Esse stanno dimostrando nei fatti che è necessaria, e di fatto avviene, una collaborazione a livello internazionale. Dal nostro punto di vista è fondamentale che ci sia un cappello europeo alle operazioni di salvataggio e vogliamo essere fiduciosi che il governo italiano voglia continuare – aggiunge - sarebbe impensabile che Mare nostrum o qualsiasi operazione di salvataggio, venisse diminuita nell'intensità, in questo momento così grave. C'è in atto una crisi umanitaria senza precedenti: nel 2013 abbiamo registrato 51 milioni di persone in fuga nel mondo, il numero più alto dalla seconda guerra mondiale. Nel 2014 supereremo di sicuro questo numero, abbiamo nove milioni di persone in fuga all'interno e verso l'esterno della Siria, in Ucraina e in Iraq. E' una situazione estremamente grave”. (ec)

 

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