Lo staff dell'organizzazione sta assistendo i sopravvissuti in Calabria. Tra loro anche un uomo che ha perso la moglie e la figlia di quattro mesi. "L’esternalizzazione delle frontiere si è già dimostrata una strategia crudele e fallimentare"
ROMA - “Ancora morti, dispersi, bambini finiti tra le onde e intere famiglie inghiottite dall’acqua. Il bilancio è di oltre 70 morti e dispersi, tra cui almeno 26 bambini: le ultime due tragedie del mare si sono consumate vicino alle coste della Calabria e a sud di Lampedusa. I dati parlano di oltre 800 morti e dispersi dall'inizio dell'anno, una media di quasi 5 morti e dispersi al giorno nel Mediterraneo centrale nel 2024”.
Così Emergency commenta in una nota le ultime due tragedie del mare avvenute nel Mediterraneo.
Tre dei sopravvissuti sbarcati ieri Roccella Jonica e provenienti dal Kurdistan iraniano sono ora ricoverati all’Ospedale di Polistena e l’Azienda Sanitaria Provinciale ha chiesto supporto per la mediazione culturale all’Ambulatorio di Emergency a Polistena.
I tre superstiti sono fisicamente stabili, ma hanno subito un forte trauma psicologico: uno viaggiava da solo, uno ha perso la moglie e la figlia di 4 mesi, uno ha perso il cugino. Lo staff di Emergency è riuscito a metterli in contatto con le famiglie di origine. "Con la nostra Life Support da dicembre 2022 abbiamo salvato oltre 1.600 persone e a giorni siamo pronti a partire per la nostra ventesima missione" fa inoltre sapere l’Ong.
“Chiediamo una missione Sar europea per soccorrere e tutelare le vite delle persone in movimento e la creazione di canali legali e sicuri di ingresso in Europa. L’esternalizzazione delle frontiere si è già dimostrata una strategia crudele e fallimentare, che ha arricchito i trafficanti e causato la morte di 23.500 persone migranti sulla sola rotta del Mediterraneo centrale dal 2014” conclude EMERGENCY.