23 agosto 2018 ore: 13:36
Immigrazione

Nave Diciotti, Sant'Egidio: consentire subito le richieste d'asilo

Sulla nave Diciotti, "sia consentito, a chi ne fa richiesta, di presentare domanda di protezione internazionale, tenendo conto che il sistema normativo già consente di procedere all'esame e, in caso di rigetto, al rimpatrio nel paese di origine"
Guardia costiera, la nave diciotti

Sulla nave Diciotti, "sia consentito, a chi ne fa richiesta, di presentare domanda di protezione internazionale, tenendo conto che il sistema normativo gia' consente di procedere all'esame e, in caso di rigetto, al rimpatrio nel paese di origine". È l'appello diffuso oggi in una nota dalla Comunita' di Sant'Egidio, che chiede "che si inizino subito le procedure di identificazione - anche prima dello sbarco - per acquisire elementi di certezza sull'identita', la nazionalita' e le condizioni personali, anche di salute, di ciascuno dei profughi maggiorenni rimasti sulla nave".

L'organizzazione cattolica chiede inoltre "che sia consentita la liberta' di culto, come gia' garantito in tutte le situazioni di limitazione della liberta' personale, con la presenza sulla nave dei responsabili delle varie confessioni religiose".

"Il caso della nave Diciotti - con l'intervento della Guardia Costiera che ha consentito di porre in salvo 177 persone tra cui molti soggetti vulnerabili - mostra che, purtroppo, siamo ancora lontani da soluzioni umane e concrete per l'immigrazione" si osserva ancora nel comunicato: "riteniamo che occorra cercare risposte adeguate e condivise anche con gli altri paesi europei; che solo l'adozione di misure strutturali, sia a livello nazionale, sia a livello europeo - prima fra tutte la previsione di canali legali di ingresso, di cui i corridoi umanitari sono una delle espressioni possibili - potra' evitare il ripetersi in futuro di situazioni analoghe".

Sant'Egidio sottolinea che tutte le azioni proposte non sono "ostative alla continuazione delle trattative in corso per il ricollocamento a livello europeo". Per questo l'invito e' ad agire "subito" nella speranza che "la conoscenza piu' approfondita delle singole situazioni, potrebbe facilitare ed orientare la richiesta di ricollocamento".

Infine, la Comunita' di Sant'Egidio si rende disponibile, se necessario, ad accogliere alcune delle persone presenti sulla nave e favorire il loro inserimento.

(DIRE)

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