17 marzo 2017 ore: 10:01
Giustizia

Nel carcere "guide illuminanti": lampade a forma di cuore per ricominciare

Il laboratorio, che prende slancio dal progetto “Un macro Cuore a Rebibbia”, è in fase di avvio nella sezione femminile dell’istituto romano. Dopo la scultura di 2 metri per 3, tante piccole ‘lampade’ a illuminare il ponte ‘tra il dentro e il fuori’
L'artista BeeAnKee al lavoro sulla scultura a forma di cuore

ROMA - Sculture luminose a forma di cuore, con un’anima in rete metallica e filo di ferro, legno riciclato a sostenere, stoffa a ricoprire e una lampadina a led per dare luce. Le chiama “guide illuminanti”, Alan Bianchi, nome d’arte BeeAnKee, uno degli autori del nuovo progetto in fase di avvio nella sezione femminile del carcere di Rebibbia. Un laboratorio che prende spunto e segue la realizzazione del grande cuore, di due metri per tre, realizzato dall’artista al museo Macro di Testaccio nell’ottobre scorso e donato il 6 dicembre all’istituto di pena romano. Realizzato con materiali poveri, di risulta, come gli stracci portati dagli avventori della mostra, il grande cuore aveva percorso un itinerario molto significativo: dal Macro a Rebibbia per raccontare e testimoniare la connessione tra il mondo esterno e il carcere. All’opera, promossa anche dall’associazione culturale ‘Il Viandante’, dall’autrice di Radio Rock, Betta Cianchini, e dall’associazione ‘Marmorata 169’, le donne recluse avevano affidato i loro pensieri che erano stati letti nel corso di un reading durante la cerimonia di consegna.

Ora, a distanza di pochi mesi, il progetto si trasforma, si modella, come i materiali nelle mani dell’artista, e moltiplica in tanti, piccoli cuori luminosi l’energia sprigionata dall’opera principale. “Trasformare la materia - spiega Alan Bianchi - ha in sé qualcosa di taumaturgico: racchiude la possibilità cosciente o no di trasformare sé stessi. Vedere come materiali, apparentemente fragili, possano all’improvviso, sotto certe forze, certe torsioni e certi incastri, diventare forti, come torri, sani, robusti come i tronchi degli alberi. Ci si trova spesso, alla fine di questo processo creativo, trasformati noi stessi: nuovi, pronti ad affrontare sfide che prima ci spaventavano, con una diversa parte di noi ora viva, risvegliata. E’ il regalo che la materia ci fa, quando vogliamo averne un sincero contatto”.

Il laboratorio si propone di realizzare cuori, alti circa 60 cm, in cui verrà istemata una piccola lampadina a led, per poterli accendere. “Proseguiamo così – racconta Betta Cianchini – il ‘viaggio’ iniziato con il macro Cuore: un percorso che ha portato le testimonianze di vita della società esterna all’interno del carcere e ha unito ‘il dentro e il fuori le sbarre’ proprio grazie alle parole scritte sulla stessa scultura. Le donne di Rebibbia, gli ascoltatori di Radio Rock e gli avventori che abbiamo intervistato durante la Mostra del Cuore al Macro, per Reaction Rome, hanno risposto alla provocazione di BeeAnkee: ‘abbracceresti il tuo nemico?’. Questa volta però saranno le stesse donne ad affrontare ‘la creazione ri-nascita del proprio Cuore’. Durante il laboratorio le loro storie si racconteranno e lasceranno segno nelle loro stesse opere”.

“L’urgenza artistica che diventa graffio sociale è nello stesso viaggio del Cuore - sottolinea BeeAnKee -: realizzato in periferia, passato per il Macro e chiuso (ma aperto) a Rebibbia, diventa a sua volta detonatore di coscienze. Le creazioni realizzate dalle donne diverranno opere in mostra nella capitale e a loro volta daranno vita ad altre storie che si intersecheranno con quelle scritte sul primo Cuore. Le donne si sentiranno artefici dei loro cuori, che parleranno alla città con le loro parole. A significare la necessaria e urgente possibilità di interscambio per la creazione di una società che veda il carcere non come punizione tout court ma come momento di crescita personale”. “Con lo stage - spiega Mario Pontillo, responsabile dello sportello Rebibbia dell’associazione Il Viandante - le ospiti recluse svilupperanno competenze spendibili all'esterno, che potrebbero favorire un percorso di riqualificazione e di reinserimento”.

Il Cuore di BeeAnkee donato a Rebibbia, verrà riportato all’esterno, in esposizione in una location rappresentativa del Cuore di Roma e lì verrà esposto con gli altri 10 cuori satellitirealizzati durante il laboratorio. Tutto il percorso di laboratorio verrà seguito da Betta Cianchini che ha condiviso il Format del primo viaggio del Cuore con lo stesso artista. Le storie raccolte daranno vita a un docu-film e lo stesso progetto verrà raccontato nei Licei della capitale “per sottolineare – conclude Alan Bianchi - l’intento di ‘creare’ un viaggio continuo che semini capillarmente ‘pensieri di Cuore’ e, soprattutto, azioni”. (Teresa Valiani)

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