Nel mondo 50 milioni di rifugiati, l'Unhcr lancia la campagna “Casa dolce casa”
ROMA - La guerra e la violenza hanno costretto 50 milioni di persone nel mondo a lasciare la propria casa, un ritmo di due persone ogni secondo.
Ed ai rifugiati e agli sfollati che non hanno più un posto sicuro dove stare, è dedicata la campagna di comunicazione e raccolta fondi “Casa Dolce Casa”, che l’Unhcr lancia in occasione della giornata mondiale del Rifugiato e organizza anche un maxi concerto-evento, dal titolo “World refugee day live”, che si terrà a Firenze presso il Parco delle cascine (ippodromo del Visarno).
Durante il concerto, che sarà condotto dall’attore Francesco Pannofino e dalla giornalista di Piazza Pulita Valentina Petrini, si alterneranno momenti di intrattenimento, musica e riflessione con la partecipazione, tra gli altri, di alcuni big della musica italiana, tra cui Elisa, Bandabardò, Enrico Ruggeri, Virginiana Miller, Jaka Djset, Cecco e Cipo, Didiodato, Dimartino, Piero Pelù, Brunori Sas, Sandro Joyeux, Gatti Mezzi, Appino, Street Clercks e Francesco Guasti. Con l’acquisto di ogni biglietto si garantirà acqua per un mese a un rifugiato che vive in condizioni di emergenza. Simbolo del concerto, una chitarra realizzata da un liutaio di Cortona con il legno di un barcone naufragato a Lampedusa, che suonerà per la prima volta in occasione di “World Refugee Day Live” per ricordare le vittime delle tragedie nel Canale di Sicilia di ottobre 2014 e aprile 2015.
La campagna “Casa Dolce Casa” invece si può sostenere dall’8 al 28 giugno con un sms solidale al 45507 dal valore di 2 euro inviato da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile e CoopVoce o chiamando da rete fissa Vodafone e TWT oppure da 2 o 5 euro per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb. Con i fondi raccolti grazie alla campagna, migliaia di famiglie di rifugiati in Siria, Iraq, Repubblica Centroafricana e Sud Sudan potranno ricevere una tenda oppure un kit di pentole e stoviglie per cucinare un pasto o una tanica per trasportare l'acqua. Scendono in campo accanto all’Unhcr per sostenere “Casa dolce Casa” Alessandro Gassman, Francesco Pannofino, Nicole Grimaudo e Claudio Amendola, che sarà protagonista dello spot.
Obiettivo dell’iniziativa è quello di accendere i riflettori sulla condizione vissuta da oltre 50 milioni di persone costrette ad abbandonare le proprie case per fuggire dalla guerra, ed in particolare sulle emergenze in corso in Siria, Iraq, Repubblica Centroafricana e Sud Sudan.
“Per molti di noi la casa è una certezza ed è spesso sinonimo di calore e affetto. Senza avere alcuna colpa, invece, i rifugiati si ritrovano a perdere tutto ciò per cui hanno lavorato tutta la vita, la casa e tutte le sicurezze - dichiara Carlotta Sami, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) -. E’ proprio a loro che dedichiamo questa campagna, a cui tutti possono contribuire. Donando al 45507 è possibile infatti fornire a migliaia di rifugiati e di sfollati in Siria, Iraq, Repubblica Centroafricana e Sud Sudan una tenda per 5 persone, un kit di pentole e una tanica per l’acqua, oggetti essenziali per sentirsi al sicuro in una situazione di emergenza”.
La situazione nelle zone di guerra. In Siria, Paese entrato da poco nel quinto anno di guerra, circa 12 milioni di persone necessitano di aiuti umanitari e 5,6 milioni subiscono le terribili conseguenze del conflitto. In Iraq 3 milioni di persone sono fuggite esauste e traumatizzate dalla violenza dei terroristi. Data l’escalation del conflitto, la maggior parte delle persone in fuga non può fare ritorno nelle zone di provenienza. Gli sfollati vivono in alloggi di fortuna che si sono costruiti da soli, o in centri collettivi, edifici in costruzione e scuole. Con quasi 3 milioni di persone in urgente attesa di aiuti umanitari, la Repubblica Centrafricana sta diventando tra le più grandi crisi dimenticate del nostro tempo. Nel corso degli ultimi 14 mesi, la violenza in Sud Sudan ha provocato l’esodo di più di 2 milioni di persone. Più del 60% di loro sono donne e bambini.
Queste crisi stanno generando livelli record di migrazioni forzate causate da guerre e conflitti e hanno alimentato il forte aumento del numero di rifugiati che tentano di entrare in Europa attraverso una delle poche vie rimaste accessibili: le traversate in mare. “Come vediamo ogni giorno nel Mediterraneo, il terrore della guerra spinge le persone a rischiare la vita in mare. Nel 2014, circa 219 mila persone hanno attraversato il Mediterraneo a bordo di imbarcazioni gestite dai trafficanti. Almeno il 50% di queste persone erano rifugiati, in fuga da guerre e persecuzioni. Oltre 3.500 hanno perso la vita. Finora, nel 2015, circa 80.500 persone hanno intrapreso questa pericolosa traversata e oltre 1.800 hanno perso la vita - continua Carlotta Sami”.