Nell’intrico dei binari di Mestre la sede degli “angeli” dei senza dimora
Binari dello scalo di Mestre. Sotto il cavalcavia hanno sede i City Angels
boxMESTRE - E’ sotto il cavalcavia che sovrasta l’intrico di rotaie che attraversano la stazione di Mestre, il locale che la Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) ha dato in comodato d’uso gratuito alla sezione di Venezia dell’associazione nazionale City Angels, i volontari di strada d’emergenza. Il fabbricato - che in origine era occupato da uffici di dogana e poi ha ospitato scuole per il personale di Rfi - è rimasto in stato di abbandono dal 1996 fino al 2013, quando l’associazione ha cominciato a utilizzarlo come base.
Binari dello scalo di Mestre. Sotto il cavalcavia hanno sede i City Angels |
I City Angels sono persone addestrate a portare soccorso a chi è in difficoltà, in strada. Si tratta spesso di senza fissa dimora, tossicomani o etilisti gravi. Ma anche cittadini che vengono aggrediti o derubati o che rischiano di esserlo. I City Angels si distinguono per la loro particolare divisa: basco blu, che richiama quello delle forze di pace dell’Onu, e giubba o maglietta rossa con il logo con le ali. Per diventare volontari è necessario un corso di formazione che dura tre mesi, per due volte alla settimana. Si impara, tra l’altro, il primo soccorso, notazioni su etilismo, tossicodipendenze e emarginazione, e nozioni giuridiche su come intervenire in flagranza di reato. L’associazione nazionale è nata nel 1990 a Milano su iniziativa dello scrittore, psicologo e giornalista Mario Furlan e ha sede in 19 città italiane tra cui Venezia.
Luigi De Rivo, coordinatore City Angels Venezia davanti alla sede di Mestre |
La sezione dei City Angels di Venezia è nata nel 2010 e oggi conta 10 volontari. “Si va in strada in piccoli gruppi di minimo tre e massimo cinque persone”, spiega il coordinatore Luigi De Rivo. Negli zaini i City Angels hanno strumenti che sostengono azioni per far fronte a malori, freddo, aggressioni e incidenti, compreso un defibrillatore. “Una volta identificato il problema – spiega De Rivo, indirizziamo la persona verso centri di disintossicazione, ospedali o, nel caso di immigrati che non hanno tesserino sanitario, verso l’ospedale che Emergency ha aperto a Mestre”. Tra i volontari dei City Angels Venezia c’è uno studente infermiere professionale, uno studente dirigente di comunità, un’assistente sociale e un operatore sanitario. “Noi realizziamo anche campagne informative, per spiegare che non tutti coloro che si sono trovati a vivere in strada delinquono”, afferma il coordinatore degli “angeli” di Venezia.
Questo articolo fa parte di un viaggio nella penisola attraverso 12 stazioni “impresenziate”, i cui locali - lasciati liberi dal personale ferroviario - sono stati concessi dalle Ferrovie dello Stato Italiane a diverse associazioni non profit. Il reportage fa parte di uno studio sull'impatto delle attività sociali, turistiche e culturali dei progetti avviati nelle stazioni dei treni, realizzato da Redattore sociale, che sarà presentato dalle FS Italiane nei prossimi mesi. Per leggere tutti gli articoli del reportage, cliccare sul tag "Stazioni impresenziate"