Nepal, nuova scossa di terremoto. Associazioni preoccupate
ROMA - La terra trema ancora in Nepal. Una nuova scossa di magnitudo 7.13 è stata registrata questa mattina intorno alle 10, con epicentro a Namche Bazar, vicino al monte Everest. Le associazioni presenti nell'area colpita fanno il punto della situazione e contano i danni.
- L'Unicef: paura per i bambini. "Siamo fuggiti fuori nel più breve tempo possibile. Sembrava di stare su una nave con il mare agitato", racconta Rose Foley dell'Unicef. "Pensiamo ad ogni bambino del Nepal che ne ha già passate tante. Siamo molto preoccupati per l'impatto che questo nuovo terremoto potrebbe avere sui bambini che sono già molto vulnerabili: 1,7 milioni di bambini hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria dopo il terremoto del 25 aprile". L'Unicef, ha detto ancora, "ha lavorato giorno e notte per distribuire gli aiuti salvavita ai bambini fin dalla prima scossa, con tende, acqua potabile, kit igienici, forniture mediche e sostegno psicologico per aiutarli ad affrontare le loro esperienze. Abbiamo squadre sul campo in ogni distretto colpito". L'Unicef "farà tutto il possibile per tenere i bambini al sicuro". Tra gli interventi già l'organizzazione ha fornito 121 tonnellate di aiuti, inclusi quelli già stoccati in Nepal e quelli inviati tramite cargo umanitari e raggiunto 224.332 persone con forniture d'acqua potabile, 24.801 con servizi igienico-sanitari, 137.540 con educazione sanitaria per la promozione dell'igiene e aiuti materiali correlati. Inviate oltre 8,5 milioni di compresse per la potabilizzazione dell'acqua. Inoltre ha allestito un totale di 45 spazi a misura di bambino. L'Unicef ha lanciato un appello per 50 milioni di dollari per supportare la risposta umanitaria al terremoto in Nepal per i prossimi 3 mesi"
Caritas: continua l'intervento. "Al momento della scossa - spiega Giuseppe Pedron, operatore di Caritas italiana presente sul posto - tutto lo staff di Caritas Nepal e noi dello staff internazionale stavamo lavorando alle operazioni di soccorso. L’allarme del generatore ci ha avvisato della scossa e siamo tutti corsi all’esterno. Ai piani superiori dell’ufficio alcuni computer e materiale sono caduti. In strada la popolazione atterrita prima e poi febbrilmente intenta a contattare le famiglie. La scossa e l’oscillazione sono stati decisamente forti e lo staff locale conferma che è stata la scossa più forte, dal punto di vista della percezione, dopo quella del 25 aprile". Ciò nonostante la Caritas italiana insieme a tutta la rete internazionale continua a sostenere l’impegno di Caritas Nepal che ha avviato un piano di intervento organico in favore di 20 mila famiglie (circa 100 mila persone) per i prossimi due mesi, con un costo di oltre 2,5 milioni di euro. Domenica 17 maggio si terrà inoltre la colletta nazionale in tutte le chiese italiane indetta dalla presidenza della Cei.
Sos Villaggi dei bambini: situazione drammatica. “Abbiamo sentito forti scosse a Kathmandu. La gente si è precipitata fuori dalle case. Abbiamo contattato tutte le nostre postazioni, i nostri Villaggi Sos, i Campi di primo soccorso, gli Spazi a misura bambino. Fortunatamente tutti i bambini, le mamme sos e i collaboratori sono al sicuro. Nel villaggio sos di Bharatpur ci sono stati alcuni danni ma lievi: una delle nostre Case sos e la scuola evidenziano crepe ma nessun ferito. La situazione è di nuovo drammatica per la paura che di nuovo spinge la gente a fuggire”. Al momento sul territorio nepalese sono 14 gli Spazi a misura di bambino che accolgono oltre 1.100 bambini che ricevono cibo e cure mediche e svolgono attività scolastiche. Sono stati allestiti campi di primo soccorso che stanno offrendo medicine, assistenza sanitaria, cibo e protezione a centinaia di bambini e adulti, mentre 4 team di Emergenza sos, in collaborazione con il governo e la Croce rossa, prestano soccorso nelle zone più colpite.
Gruppo di volontariato civile (Gvc): situazione difficile nelle zone di montagna. “Le persone si sono riversate tutte in strada, c’erano già state delle piccole scosse durante le ultime ore e la paura è tanta” dichiara la coordinatrice in loco, Erica Beuzer. "Non è possibile valutare i danni, al momento, ma l’epicentro a Namche Bazar, nella zona nord-est del Nepal al confine con la Cina e vicino all’Everest, purtroppo non fa ben sperare" si legge in una nota. "Dopo gli 8 mila morti raggiunti e la devastazione di interi villaggi, questa nuova scossa rallenta gli aiuti nel Paese. Si teme soprattutto nelle zone di montagna dove proprio questo fine settimana Gvc aveva svolto una missione di ricognizione e di aiuti di emergenza, arrivando per primi via terra in una zona servita solo da elicotteri. A complicare la situazione sarà la stagione dei monsoni, prevista tra poco meno di un mese".