Niente più visite ai minori autistici, Faraone: "Una piccola svolta dalla valenza importantissima"
ROMA - Una svolta parziale ma importante che da sollievo e mette fine ad una grave ingiustizia sociale perpetrata da anni sui minori disabili e le loro famiglie. Un piccolo passo che stimola a continuare sulla strada delle altre risposte da dare al Paese in tema di disabilità. Sono queste le parole del responsabile nazionale del welfare del Pd Davide Faraone a proposito del documento emesso dalla direzione nazionale dell’Inps che mette fine all’obbligo di sottoporre periodicamente a visita medica i minori affetti da autismo.
“Si tratta, certamente - afferma Davide Faraone - di un piccolo passo significativo per cui va ringraziato il gruppo dirigente dell’Inps nazionale perché è stato emanato un documento, che di fatto, mette fine ad un ingiustizia fonte di una forte sofferenza sia per i bambini autistici che per le famiglie. Costringere i minori autistici a sottoporsi ad una trafila assurda per la revisione di una malattia dalla quale non si può guarire è un paradosso tutto italiano. E’ certamente, quindi, una piccola svolta ma che ha una valenza importantissima considerato che sembrava da anni irrisolvibile. Credo anche che dovremmo imparare di più a gustare le vittorie seppur nella loro parzialità senza pensare subito al dopo”.
“Tutto ciò può senz’altro configurarsi come un’importante azione - ribadisce Faraone -, un primo risultato su un tema, quello della disabilità, su cui c’è ancora tanto da fare, in particolare, sullo stretto rapporto tra disabilità e burocrazia. Nell’ambito, infatti, della nostra campagna specifica stiamo raccogliendo una serie di segnalazioni in tutta Italia per capire come meglio muoverci per rispondere in maniera sempre più efficace e concreta a tutte le istanze che provengono dal basso. Ci stiamo occupando anche di piccole e grandi questioni che riguardano il rapporto tra la disabilità e lo Stato su cui, devo dire, stiamo avendo dei buoni risultati. Siamo chiaramente coscienti di essere soltanto all’inizio del nostro percorso”.
Il responsabile del welfare ci tiene a sottolineare che il percorso democratico per la crescita del nostro Paese può avvenire solo se c’è collaborazione ed interazione reciproca tra i cittadini e istituzioni. “Molto spesso il rapporto dei cittadini con le istituzioni, come Inps e Asp, è quello di un incontro/ scontro. Questa volta, però si è dimostrato che è possibile lavorare insieme in maniera costruttiva, soprattutto se c’è la sensibilità e la competenza giusta per migliorare e cambiare realmente le cose anche con documenti risolutivi come in questo caso. E’ chiaro che, oltre alla semplice direttiva, ci vogliono in alcuni casi proprio in tema di disabilità e burocrazia, degli interventi legislativi a cui stiamo lavorando. Intanto, però, tutto quello che può essere risolto più celermente senza bisogno del legislatore credo fermamente che debba essere favorito”.
“Non mi sento di rispondere alle polemiche varie suscitate dalla direttiva emessa dalla direzione Inps – continua Faraone - perché provengono tutte da rappresentanti di associazioni che stimo e con cui sto attivando buoni rapporti di costruzione di percorsi insieme. Credo che, comunque, bisogna incassare un risultato forte, anche se parziale naturalmente, per le conseguenze concrete che avrà su tutto il territorio nazionale. Adesso, bisognerà impegnarsi per riuscire a dare risposte adeguate a tutto il mondo della disabilità. Il mio sforzo è, per il momento, di interpretare il mio ruolo non come burocrate di partito ma principalmente come interlocutore dei cittadini per sbloccare dove è possibile certe situazioni. In questo caso ci siamo riusciti e speriamo adesso di continuare a farlo”.
Il referente nazionale del Pd si esprime anche su quelli che saranno i prossimi nodi da sciogliere. “I prossimi nodi da affrontare - sottolinea Faraone – saranno senz’altro tutta la problematica legata alla disabilità dopo il compimento del diciottesimo anno di età e poi il necessario allargamento a tutte le altre disabilità gravi che meritano la stessa attenzione. Intanto, bisogna continuare ridurre e snellire al massimo i costi relativi al lavoro ed al relativo gettone di presenza delle commissioni Asp e Inps per le invalidità civili. Tutto deve insomma andare a beneficio delle famiglie e dei disabili il cui disagio che già vivono non deve essere ulteriormente appesantito. Tra i principali scogli da affrontare c’è, anche, senza dubbio quello del sostegno scolastico. Su tutti questi temi ci stiamo attivando e cercheremo di farlo sempre meglio con il governo Renzi”. (set)