Niente vaccini dagli “infedeli”: in Nigeria è in corso la “guerra della polio”
Foto di Tadej Znidarcic
La poliomielite è causata da un virus molto aggressivo che colpisce il sistema nervoso causando disabilità e nei casi più gravi morte. Debellata in Occidente, è rimasta endemica in sole tre nazioni: Afghanistan, Pakistan e appunto Nigeria. Nel paese africano il governo ha lanciato una massiccia campagna d’informazione per combattere pregiudizi e superstizioni che rischiano di vanificare gli sforzi contro la polio. A Kano, una delle città più colpite opera la Kano Polio Victims Trust Association (Kpvta), un’organizzazione non-profit che si occupa di coordinare le attività di immunizzazione e soprattutto di convincere la popolazione a vaccinarsi. Il fondatore è Ahmed, un uomo che ha vissuto il dramma della poliomelite sulla sua pelle. “Per convincere gli scettici mostro senza vergogna come mi ha ridotto la malattia – dice. - Chiedo se davvero vogliono correre il rischio che i loro figli o nipoti un giorno possano non poter più giocare a calcio o correre nei campi… A questo punto del discorso nessuno se la sente più di opporsi alla vaccinazione”.
Per la verità la diffidenza della popolazione nigeriana alla vaccinazione è in parte giustificata da un’orribile scandalo. Nel 1996 la multinazionale del farmaco americana Pfizer, sperimentò occultamente un nuovo antibiotico (il Torvan) su alcuni bambini di Kano, delle vere e proprie cavie umane: 11 morirono e molti rimasero disabili. Ma, si legge nell’articolo, questo episodio non basta a spiegare l’inerzia delle autorità locali. La sfiducia sembra più appoggiarsi su superstizioni religiose e sulla credenza che esista un vero e proprio “complotto”. Alcuni imam e influenti politici hanno accusato l’Occidente di utilizzare i vaccini per sterilizzare i bambini musulmani, o per diffondere malattie come l’Aids. Altri hanno insinuato il sospetto che le fiale possano contenere carne di maiale. Leggi l’articolo