Nizza. Morcone: "Gli sbarchi non c'entrano, problema è l’integrazione"
Mario Morcone
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ROMA - Gli sbarchi non c'entrano, il problema semmai sta nei "limiti a creare inclusione". Lo ha sottolineato il capo dipartimento Libertà civili e immigrazione Mario Morcone, a margine della presentazione, oggi a Roma, del rapporto di Msf Traumi dimenticati, in riferimento al l'attentato di ieri sera a Nizza. "Di tutti gli attentati che si sono verificati non ce n'è uno in cui c'è una responsabilità di qualcuno che è sbarcato in Italia o Grecia o altro paese- spiega-. Stiamo parlando di cittadini di seconda e terza generazione che perdono la testa nel senso più pieno della parola, di follia omicida che sconta i nostri limiti nella capacità di includere, di creare integrazione, di convincere sui nostri valori e di offrire a tutti delle opportunità giuste per il loro futuro".
Il prefetto rifiuta con forza l' equazione tra immigrazione e terrorismo. "È' una sciocchezza, gli sbarchi non c'entrano niente". E sui possibili rischi per l'Italia aggiunge: "Il nostro paese è arrivato in tempi più recenti a numeri alti di persone presenti, naturalmente noi dobbiamo fare esperienza di quello che sta accadendo. La partita vera non è tanto quella dell'accoglienza ma di un progetto serio e sistemico di integrazione".
"Non ho partecipato alla riunione di stamattina al Viminale-conclude- ci saranno di certo misure controllo, in forte raccordo con la polizia dei nostri amici e fratelli europei. È un momento davvero brutto e difficile rispetto al quale non dobbiamo cadere nel tranello di dividerci, perché questo alla fine è l'obiettivo. Al contrario bisogna trovare un modo per sollecitare i tanti buoni sentimenti, le corrette posizioni di rispetto delle leggi e partecipazione ai nostri valori e alla nostra storia".