9 settembre 2024 ore: 14:15
Giustizia

No al carcere per le donne incinte. Appello contro il ddl sicurezza

Oltre 100 esponenti e organizzazioni della società civile lanciano un appello perché sia stralciata la norma che permette che i bambini nascano in carcere. Zuffa, Società della Ragione: “Tutti i bambini e tutte le bambine hanno il diritto di nascere in libertà”
orsacchiotto dietro le sbarre_bambini in carcere
ROMA - Sono oltre 100 gli esponenti e le organizzazioni della società civile che hanno lanciato un appello contro la norma contro le donne incinte, prevista dal Disegno di Legge Sicurezza che arriva alla discussione in aula e al voto da domani alla Camera dei Deputati. “L’appello - dichiara Grazia Zuffa, presidente de la Società della Ragione – rilancia i contenuti della campagna Madri Fuori, dallo stigma e dal carcere, insieme ai loro bambini, che due anni fa ha organizzato una mobilitazione in tutta Italia a difesa dei diritti delle donne e dei figli”.

Zuffa ricorda come nel testo sia evidenziato come “la norma che prevede che il rinvio della penaper le donne incinte non sia più obbligatorio violi la Costituzione e le convenzioni internazionali”.“Tutti i bambini e tutte le bambine hanno il diritto di nascere in libertà” sottolinea la presidente dela Società della Ragione che conclude: “chiediamo che il parlamento stralci la norma e che ilGoverno persegua l’unica soluzione che realmente tutela i diritti umani: far sì che i bambini e lebambine nascano fuori dalle prigioni e che si costruiscano finalmente le case famiglia per offrire achi ne ha bisogno un domicilio sicuro e dignitoso, superando la reclusione delle madri e dei figlinegli istituti a custodia attenuata (Icam)”.

Le adesioni all’appello, sia di singole persone sia di associazioni, possono essere inviate a info@societadellaragione.it
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