16 novembre 2016 ore: 12:49
Disabilità

Non autosufficienza, "450 milioni non bastano": presidio permanente dal 30 novembre

Convocato per oggi pomeriggio il Tavolo interministeriale. Cade in occasione dell'anniversario del Comitato 16 novembre. Lamanna: “Lo prendiamo come un omaggio, speriamo che porti buoni risultati. Sarà il primo tavolo senza Usala. Chiederemo anche per lui al governo di mantenere le promesse: 200 mila euro l'anno in più per il Fna”
Non autosufficienza - servizi

ROMA – 400 milioni per le non autosufficienze non bastano: e l'incremento di 50 milioni, stanziato nella legge di bilancio, è del tutto insufficiente. Lo dirà forte e chiaro il Comitato 16 Novembre al Tavolo interministeriale che si riunirà alle 15.30 presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. “E se non ci sarà garantito un aumento adeguato, a partire dal 30 novembre saremo in presidio permanente. Abbiamo già prenotato la piazza”, ci dice Mariangela Lamanna, portavoce del Comitato, il quale proprio oggi celebra il suo sesto anniversario.

“Mi piace pensare all'appuntamento di oggi, che cade proprio in occasione del nostro anniversario, come un omaggio a due grandi combattenti, Usala e Pennacchio, che per tanti anni e con tanta energia, nonstante la malattia, hanno lottato per i diritti di tutti i disabili. In particolare, questo sarà il primo tavolo senza Tore Usala, che non se ne è perso uno, nonostante le sue condizioni di salute. Voglio vedere se qualcuno, oltre me, lo ricorderà. Ma sarà solo dai riultati dell'incontro che potremo dire se la sua sarà memoria sarà stata onorata ”. Esattamente, “ci aspettiamo che il Governo mantenga l'impegno per un aumento pari almeno a 200 milioni l'anno, già dal 2017”.

E' l'obiettivo che il Comitato persegue fin dalla sua nascita, il 16 novembre 2010: “eravamo un gruppo di malati, familiari e simpatizzanti: chedevamo attenzione per una patologia che non ne riceveva affatto e per famiglie che ne sopportavano, da sole, i pesanti costi economici e sociali. Quel 16 novembre, ottenemmo i primi 100 milioni per la Sla: difendevamo la nostra causa, quella dei nostri ammalati. E si crearono per questo i primi dissapori, fummo additati come 'disabili di serie A'. Da allora siamo cresciuti e, un presidio dopo l'altro, caparbi nonostante la fatica della malattia, abbiamo ottenuto importanti risultarti. Siamo uno schiaffo in faccia alla politica degli ultimi decenni: una politica di azzeramenti o tagli di fondi, anche da parte di governi che fingono di tutelarci: 400 milioni per una platea crescente di beneficiari sono del tutto insufficienti. Lo ribadiremo, denunciando anche le gravi mancanze delle regioni, colpevoli di bloccare gli assegni di cura per i nuovi casi, o di non garantire continuità all'assistenza, violando così anche diritti già acquisiti. Denunceremo tutto questo e rilanceremo le nostre richieste, sperando che le altre associazioni e organizzazioni si uniscano ai nostri sforzi, per ottenere risultati utili a tutti, come tante volte abbiamo chiesto”. (cl)

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