5 settembre 2016 ore: 12:41
Disabilità

Non autosufficienza, le associazioni: includere nei Lea le cure a domicilio

All’ordine del giorno della seduta del Consiglio regionale del Piemonte di martedì 6 settembre la discussione della mozione per inserire nei Lea le cure domiciliari prestate da familiari e badanti dei persone malate o con disabilità non autosufficienti. Presidio delle associazioni
Anziana su carrozzina e abbraccio di assistente

ROMA – Inserire nei nuovi Lea le cure domiciliari prestate da familiari e badanti dei persone malate o con disabilità non autosufficienti: è la richiesta che arriva da associazioni e famiglie di tutta Italia e che domani sarà discussa dal Consiglio regionale del Piemonte. La seduta prenderà infatti in esame la mozione n. 852 “Assistenza tutelare alla persona nell'ambito delle cure domiciliari nella nuova definizione dei Livelli essenziali di assistenza sanitaria”, primo firmatario il presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus.

Sottoscritta da numerosi consiglieri regionali e sollecitata con l’appello pubblicato dalle associazioni che operano per la tutela dei diritti degli anziani malati cronici non autosufficienti  e delle persone con disabilità intellettiva e/o autismo, la mozione vuole rispondere alle esigenze delle persone con grave disabilità o malate croniche non autosufficienti, che hanno bisogno immediato di presa in carico sanitaria. “30 mila cittadini piemontesi non autosufficienti, in questo momento, sono in lista d’attesa e, di fatto, senza prestazioni – riferisce la fondazione Promozione sociale - A Torino il rimborso di una parte delle spese affrontate da familiari e badanti avviene grazie all’’assegno di cura’, del quale fruiscono circa 6mila persone. Ma pure essendo una soluzione che consente ingenti risparmi al Servizio sanitario nazionale, è una misura residuale: negli ultimi anni la Regione ha cambiato le regole, negando l’accesso alle prestazioni socio-sanitarie domiciliari e il rimborso delle spese affrontate dalle famiglie”. 

Secondo le associazioni, “la situazione non è più sostenibile, occorre agire per assicurare il diritto alla cura alle persone malate ed evitare drammatici impoverimenti delle famiglie piemontesi”. Per questo la mozione n. 852 invita “il presidente della Giunta e la Giunta regionale ad intervenire con urgenza affinché, nello schema del decreto del presidente del Consiglio dei ministri sui nuovi Lea, siano riconosciute anche le prestazioni fornite in modo informale volontariamente dai familiari prevedendo altresì un contributo forfettario per tali prestazioni rese 24 ore su 24”, da pagare con i fondi del Servizio sanitario nazionale. 

Una rappresentanza delle associazioni sarà presente dalle ore 8,30 all’ingresso della sede del Consiglio regionale del Piemonte di Palazzo Lascaris, via Alfieri 15, per incontrare i Consiglieri e gli Amministratori, distribuendo materiale informativo ai cittadini. L’obiettivo è quello di rimarcare la necessità che la Giunta regionale intervenga nella definizione dei nuovi Lea (all’esame della Conferenza delle Regioni, che si riunirà sul tema mercoledì 7 settembre, con una seduta dedicata) esplicitando in essi che le cure fornite al domicilio da familiari e badanti a persone con disabilità e/o anziani malati non autosufficienti sono attività sanitarie e pertanto va previsto a loro copertura un intervento del Servizio sanitario nazionale.

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