Non più di 17 alunni in classe, quando sono presenti disabilità e rischio sismico
ROMA – Nelle zone a rischio sismico, non dovranno esserci più di 17 alunni per classe, quando tra questi ci sia un ragazzo con disabilità: lo ha stabilito una recente sentenza del Tar di Napoli, che ha accolto il ricorso di un gruppo di genitori. Oggetto della denuncia, quanto accaduto nella scuola dei loro figli, dove 43 alunni, di cui cinque con disabilità, erano stati smistati in sole due classi. Il giudice, con la sentenza 4706/2016, ha ricordato innanzitutto che la soglia di 20 alunni (qualora in classe sia presente una o più disabilità) rappresenta “un presidio dell’adeguatezza dell’offerta formativa, nonché una forma di garanzia del loro diritto costituzionale all’istruzione”. Ma il giudice è andato oltre: rilevando che la scuola si trova una zona ad altro rischio sismico, ha disposto che, in questo caso, la soglia massima di alunni per classe debba scendere a 17.
Sul caso, riportato dalla rivista Orizzonte scuola, si esprime con soddisfazione il sindacato Anief: secondo il presidente Marcello Pacifico, “la Legge 107/15 ha fornito l’opportunità alle scuole autonome di superare le classi con troppi alunni: a un dirigente scolastico conviene, pertanto, avvalersi di tale facoltà anziché farsi carico di responsabilità enormi, mantenendo gruppi troppo numerosi – osserva Pacifico - Garantire la sicurezza e il diritto allo studio costituiscono una priorità. La presenza di più disabili, inoltre, in aule con un già alto numero di allievi, è fuori da qualsiasi logica. Va, pure, al di là delle norme. Ancora una volta, dobbiamo constatare che le necessità di risparmio pubblico prevalgono sul diritto allo studio: e pure sull’handicap per il quale, a livello nazionale, non è garantito neppure il rapporto minimo nazionale di un docente ogni due studenti. Tutti sanno che un’efficace didattica speciale necessita di un clima adeguato tra i banchi”, conclude il presidente del giovane sindacato. (cl)