Nontazzardare.it, crociata web di Pdl e Lega contro la ludopatia
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Bologna - L'idea del referendum risale ad un mesetto fa, ma ora hanno preparato anche la piattaforma con cui contattare piu' persone possibili e arrivare all'obiettivo: abrogare le attuali leggi sul gioco (in particolare le norme che regolano quello d'azzardo), "inaccettabili", averne di nuove ma soprattutto far sparire dalla circolazione le 'famigerate' videolottery, "vere e proprie macchine mangiasoldi". E' un sito web lo strumento con cui il Pdl e la Lega nord di Bologna puntano a raccogliere 500.000 firme in tutta Italia contro il gioco d'azzardo e la ludopatia: si chiama www.nontazzardare.it, uno slogan particolarmente 'azzeccato' creato dal politico berlusconiano piu' giovane di Bologna, Andrea Giovannini, 23enne consigliere di quartiere al San Donato. Il sito, online da appena due giorni, servira' per contattare persone e soprattutto amministratori disposti ad autenticare le firme quando, dopo l'estate, sara' il momento di raccoglierle.
"E' da tempo che cerchiamo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul gioco- afferma il consigliere comunale del Pdl, Lorenzo Tomassini- le leggi, dal 2006 in poi, si sono affastellate una sull'altra e di fatto, da un sostanziale proibizionismo, hanno portato ad una diffusione capillare del gioco, che ormai e' diventato un negozio 'di vicinato': e' piu' facile trovare un centro videolottery che un lattaio", afferma il consigliere. "Abbiamo deciso di dire basta e con questo referendum vogliamo fare a pezzi le leggi sul gioco d'azzardo che fanno a pezzi i cittadini piu' deboli", dice Tomassini. Tra i principali promotori (gia' registrati sul sito) ci sono anche i consiglieri Lucia Borgonzoni (Lega nord), Michele Facci e Patrizio Gattuso (Pdl).
L'obiettivo della campagna che parte da Bologna e' "abrogare leggi assolutamente negative che legittimano la concezione di uno Stato biscazziere, che tartassa le imprese con tassazioni assurde e invece prevede una tassazione ridicola e anacronistica per chi si avvantaggia del gioco e delle patologie che genera. In questo modo gli incassi sono privatizzati, mentre i costi sanitari e sociali sono tutti socializzati". Una situazione paradossale, che fa sorgere dubbi a Tomassini: "Cominciamo a chiederci se da parte del legislatore ci sia l'incapacita' di capire o la volonta'". Materialmente, le firme non si potranno raccogliere prima della fine dell'estate. Per legge, infatti, i referendum abrogativi non si possono proporre per sei mesi dopo le elezioni: la richiesta potra' dunque partire dopo il 25 agosto (e prima del 30 settembre). Poi scattera' la raccolta firme. Da qui ad allora, la 'macchina' del sito servira' a sviluppare contatti, trovare sostenitori (e 'autenticatori') e diffondere il piu' possibile la 'battaglia'.
"Contiamo di avere tantissime adesioni e faremo le cose per bene- spiega Tomassini- ci sara' anche un comitato scientifico, siamo gia' in contatto con docenti di diritto costituzionale: vogliamo che il quesito del referendum sia ineccepibile". Borgonzoni, che di recente ha portato il tema in commissione, torna a richiamare l'attenzione sulle devastanti conseguenze sanitarie che le ludopatie portano: "Il Servizio sanitario nazionale non potra' reggere l'ondata di tutti coloro che si presenteranno ai Sert". Senza contare "le sacche di illegalita' che spesso affiancano queste attivita', a partire dal problema di riciclaggio del denaro". Per Gattuso "serve una legge quadro sul gioco, che preveda una distribuzione uniforme sul territorio e regoli il numero delle attivita'". (DIRE)