Norcia, quel lavoro insostituibile dei "volontari delle piccole cose"
TERNI - Tra quei cumuli di macerie Monica De Carlo, giovanissima volontaria ternana dell’associazione di protezione civile “Ferriera”, fu in prima linea per prestare soccorso alle popolazioni di Umbria e Marche colpite dal sisma. Era il 1997, anche in quell’occasione sentì l’esigenza di partire per dedicare il proprio tempo libero alla solidarietà e al sostegno delle persone in difficoltà. Tre anni dopo, Monica venne strappata alla vita nel pieno della gioventù, ma ancora oggi il suo nome è vivo e presente grazie all’associazione che i genitori, Giovanna e Roberto, hanno fatto nascere 16 anni fa. Da allora un impegno quotidiano per alleviare le sofferenze in ogni parte del mondo, per far sorridere i bambini da Terni al Madagascar, dall’India alla Palestina, per aiutare le famiglie della città ad andare avanti con sostegni mirati e immediati.
Week-end tra i terremotati. La terra squarciata dalle continue scosse di terremoto ha dunque messo in moto i volontari dell’associazione “Per un sorriso-Monica De Carlo”, che ogni fine settimana percorrono strade tortuose e piene di macerie per incontrare chi combatte con le conseguenze del sisma. Anche qui aiuti concreti che nascono dopo aver visto i volti delle persone, ascoltato col cuore le loro storie, visitato quei container microscopici dove è inimmaginabile trascorrere più di qualche minuto. “Quelle che abbiamo incontrato sono persone di grande dignità, che si sentono quasi in imbarazzo nel chiedere aiuto”, dice Luciana De Dominicis del gruppo di volontari che a Campi di Norcia hanno sostenuto la pro loco acquistando i generi alimentari di un negozio distrutto dal sisma.
Puledri e acquisti solidali. A Norcia, dopo aver conosciuto alcuni allevatori, hanno deciso di sostenere la realizzazione di un piccolo ricovero per la nascita dei puledri. Per altre famiglie della zona un sostegno diretto per far fronte alle piccole per quanto immediate esigenze: dai generi alimentari al pellet, dai piccoli elettrodomestici, come un’asciugatrice, al cibo per i tanti cani e gatti dei quali si prendono cura alcuni residenti che, per non abbandonarli, hanno rinunciato al soggiorno in albergo.
Ogni viaggio dei volontari nella Valnerina ferita è un incontro col dolore di persone, soprattutto allevatori e agricoltori, che ancora una volta hanno perso tutto, ma non la speranza di ricominciare. “Abbiamo costituito un gruppo di acquisto solidale - dice la presidente Giovanna Proietti - per sostenere un piccolo produttore di legumi nella vendita dei propri prodotti”.
Per i bambini del mondo. “Per un sorriso-Monica De Carlo” è una onlus che conta trecento soci e una quarantina di volontari. “Sin dalla sua costituzione - raccontano Giovanna e Roberto - si è caratterizzata per l’impegno a tutela dei diritti, in particolare dei bambini, indipendentemente dal loro luogo di nascita”. Nove le scuole costruite, sette nel sud dell’India e due in Madagascar, un centro multifunzionale, un refettorio, due pozzi per l’acqua, 2 mulini per macinare la manioca, arredi per le scuole tra Congo, Tamil Nadu e Kerala, Palestina.
E il sostegno a distanza dei bambini dei villaggi costieri indiani ai quali lo tsunami ha tolto i genitori e quel poco di materiale che avevano. Anche qui ogni aiuto ha un nome e un volto. “Sono oltre 250, - aggiungono Giovanna e Roberto - li incontriamo almeno una volta l’anno uno ad uno, portiamo ad ognuno un regalino e c’è lo scambio di foto tra loro e le famiglie adottive. Riescono a vivere e a studiare grazie a tante famiglie ternane e italiane”.
Ragazzi in uscita. Sostiene anche il Progetto “Giovaninvolo” per l’autonomia di giovani adulti tra 18 e 21 che escono dalle case famiglia una volta diventati maggiorenni: grazie alla onlus sono stati risistemati e arredati due appartamenti che accolgono altrettanti ragazzi.
Importante poi la collaborazione con l’Istituto “Oberdan” per l’aiuto compiti per studenti in difficoltà. “Tra tutti i diritti fondamentali - concludono Giovanna e Roberto - riteniamo che quello all’istruzione, cioè la possibilità di studiare in un ambiente sano e sereno con una didattica degna di tal nome, sia imprescindibile per poter dare la opportunità a questi ragazzi di accedere in futuro al mondo del lavoro da protagonisti, inteso non soltanto come mezzo di sostentamento ma di crescita personale e di tutta la comunità”. (Nicoletta Gigli)