Nuova tragedia nel Mediterraneo: 100 dispersi. Unhcr: “Mai così tante vittime”
ROMA - Quello che si registra nel 2016 nel Mediterraneo è “il peggior bilancio di sempre in termini di perdite di vite umane”. Così, in una nota, l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati che la scomparsa di altre 100 persone in mare. Altre possibili vittime che fanno salire il totale delle morti in mare a oltre 5 mila unità. “Nel 2016, ogni giorno in media 14 persone sono morte nel Mar Mediterraneo - spiega l’Alto commissariato -, si tratta del numero più alto mai registrato. L'anno scorso, a fronte di oltre un milione di persone che hanno attraversato il Mediterraneo, sono state registrate 3.771 vittime”.
L’ennesima tragedia in queste ore, si legge nella nota. “Si teme che circa 100 persone siano annegate nell’ultima tragedia nel Mediterraneo - spiega l’Unhcr -. Ieri la guardia costiera italiana ha effettuato quattro operazioni di salvataggio nel Mar Mediterraneo centrale. Secondo quanto riferito dai sopravvissuti, due gommoni si sono rotti e sono affondati, facendo cadere in mare le persone a bordo”. Secondo le prime ricostruzioni, il primo gommone trasportava tra le 120 e le 140 persone, tra cui molte donne e bambini. “Solo 63 persone sono sopravvissute dopo essere cadute in acqua - si legge nella nota -. Il secondo gommone trasportava circa 120 persone, di cui 80 salvate dalla guardia costiera”. Circa 175 persone, inoltre, sono state salvate con successo da un altro gommone e da un’imbarcazione di legno. “In tutto, sono 264 le persone sbarcate la notte scorsa a Trapani da una nave della Guardia Costiera - spiega l’Unhcr -. Altri otto corpi sono stati recuperati durante le operazioni”.
Secondo l’Alto commissariato, questa situazione “evidenzia come gli Stati debbano urgentemente ampliare le possibilità di ammissione per i rifugiati, fra queste il reinsediamento - si legge nella nota -, la sponsorizzazione privata, il ricongiungimento familiare e schemi di borse di studio per studenti, così che non siano costretti a ricorrere a pericolose traversate e ai trafficanti”. Secondo l’Unhcr, le cause “dell’allarmante aumento” riscontrato nel 2016 sono “molteplici e sembrano essere legate alla qualità sempre più scarsa delle imbarcazioni utilizzate, dalle imprevedibili condizioni meteorologiche e dalle tattiche utilizzate dai trafficanti per evitare di essere intercettati. Tra queste, si può citare la partenza, in contemporanea, di un elevato numero di imbarcazioni, così da rendere più difficile il lavoro dei soccorritori”.